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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Variante alla Statale 12, De Berti: «Fase progettuale in dirittura d'arrivo»

Per la vicepresidente della Regione questo non deve essere il tempo delle polemiche, ma il consigliere Bertucco attacca: «Di fatto la Regione ha sempre tirato il freno a mano su questo intervento»

«Basta polemiche sulla Statale 12. Ormai siamo in dirittura d'arrivo con la fase progettuale e solo se rimaniamo coesi, lavorando tutti nella stessa direzione, giungeremo velocemente al completamento dell'iter di finanziamento dell’opera». Questo l'appello lanciato oggi, 17 settembre, della vicepresidente della Regione Veneto Elisa De Berti in risposta ad una lettera aperta riguardante la variante alla Strada Statale 12. L'opera è pensata come una risposta al bisogno di spostare al di fuori dei centri abitati l'intenso traffico a Sud di Verona. La sua realizzazione è attesa da anni, ma risulta essere molto complessa. La sua programmazione deve essere attenta e scrupolosa, in modo tale che l'arteria viaria non sia troppo impattante per il territorio in cui è inserita.

Ma l'attesa del progetto definitivo ha fatto crescere la preoccupazione di non veder partire presto i lavori. Si pensava che l'anno scorso potesse essere quello giusto per appaltare l'opera, ma la crisi pandemica ha complicato tutto. Ed ora sembra che i cantieri si potranno vedere solo tra qualche anno. Per questo è stata inviata una lettera aperta a Governo, Regione Veneto, Comune di Verona, Circoscrizione e Anas per evitare la variante alla Statale 12 finisca nel dimenticatoio.
Per l'assessore regionale De Berti, questo non è il tempo delle polemiche. «Anas sta individuando il miglior tracciato in accordo con i sindaci e gli enti locali coinvolti ed è alle fasi finali - ha assicurato la vicepresidente della Regione - Sto sollecitando settimanalmente i vertici della società, affinché accelerino i tempi per recuperare i ritardi nella conclusione del percorso progettuale. Parallelamente, stiamo premendo per ottenere da parte del Ministero l'attivazione delle procedure di commissariamento che consentirebbero di velocizzare l'intervento, con la nomina di una figura ad hoc. Ricordo che la Regione, con oltre 1 milione e 650mila euro di risorse proprie, ha finanziato la fase di progettazione preliminare e di progettazione definitiva, mentre Anas ha già stanziato 1,5 milioni per la realizzazione del progetto esecutivo. L'opera è già stata inserita all'interno del contratto di programma fra il Ministero delle infrastrutture e mobilità sostenibili e Anas e, nel nuovo contratto del 2022, Anas ha assicurato che verrà finanziata. Il costo totale dell'opera è di oltre 145 milioni di euro».

Sui finanziamenti, però, vede una nebbia fittissima il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco. «Di fatto la Regione ha sempre tirato il freno a mano su questo intervento che non è mai stato indicato con una priorità alta - ha detto Bertucco - Gravissime anche le responsabilità del Comune di Verona che per anni ha fatto un incomprensibile ostruzionismo volendo imporre la soluzione delle bretellina finanziata da Ikea, un altro dei deliri della passata amministrazione. E l'amministrazione del sindaco Federico Sboarina non ha certo premuto sull'acceleratore, ma nel frattempo ha pensato bene di infestare Verona Sud con numerose e pesanti iniziative urbanistiche».

Secca la replica dell'amministrazione comunale scaligera che ha ricordato di aver sbloccato la situazione della variante alla Statale 12. La ricostruzione di Palazzo Barbieri comincia con le prime ipotesi sulla variante, risalenti al 2014. Ipotesi rimaste solo delle semplici linee tracciate sulle planimetrie. L'assessore De Berti ha invece assicurato che il progetto definitivo è ora in dirittura d'arrivo e questo perché dal 2017 sono stati eseguiti tutti i passaggi amministrativi necessari. È infatti del mese scorso la riunione in Comune di tutti i dirigenti Anas al completo per raccogliere le ultime indicazioni da inserire nella fase avanzata di progettazione.
Allo sblocco della variante hanno lavorato in questi anni, e nelle varie fasi amministrative, l’'assessore all'urbanistica Ilaria Segala e il vicesindaco con delega alle infrastrutture Luca Zanotto. Nel 2017, le tre soluzioni proposte erano state bocciate sia da Anas sia dall'Autostrada A4. L’assessore Zanotto ha lavorato su una soluzione che, a giugno 2018, non solo è stata approvata dalla conferenza di servizi ma ha permesso anche di sbloccare il ribaltamento del casello di Verona Sud, con tutte le opere correlate: nuova viabilità della zona, deposito dei mezzi pubblici alla Genovesa, nuovi collegamenti con il sistema delle tangenziali.
«Non c’è niente di peggio che la malafede - ha commentato il sindaco Federico Sboarina - Come si fa a dire che non c’è nessun progetto per il nuovo tracciato della Statale 12 quando sta arrivando il definitivo di un'opera che era ferma dal 2014. La mia amministrazione è l’unica che ha preso in mano la questione, sbloccandola dai veti incrociati e dall’immobilismo che andava avanti da anni. Noi siamo stati gli unici, in collaborazione con la Regione, a produrre le cose concrete necessarie alla realizzazione, mentre finora solo chiacchiere. Non solo abbiamo individuato un tracciato finalmente fattibile, abbiamo anche trovato l’accordo con tutti gli enti interessati e fatto squadra con il vicepresidente Elisa De Berti che come noi ha a cuore l’opera. Non servono le sparate di qualcuno, evidentemente scarsamente informato, a portare avanti le lancette dell’orologio. Ad accelerare l’iter ci abbiamo pensato noi in questi tre anni, grazie alla Regione».
«Quando sono arrivato ho trovato una linea su una cartina - ha aggiunto il vicesindaco Zanotto - Oggi, dopo tre anni e mezzo, posso dire invece che l’opera è concreta e che la soluzione che ho scelto non solo è realizzabile ma ha permesso di sbloccare tutta la viabilità di Verona Sud. Direi che le polemiche generano solo confusione e certamente non danno una corretta informazione. L’opera è complessa e di certo non si realizza in un giorno, ma tutti i problemi mai affrontati sono stati sciolti. Questi tre anni sono stati quindi altamente proficui e concreti per il miglioramento della qualità della vita a Cà di David».

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