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Il Consiglio comunale di Verona adotta ufficialmente la Variante 29, Sboarina: «Grande risultato»

«Raggiunto un grande risultato – ha detto il sindaco Federico Sboarina –. Si tratta di una Variante molto importante, che va a rigenerare gran parte della nostra città»

Da mercoledì sera la Variante 29 è ufficialmente adottata. Il Consiglio comunale di Verona, al termine della maratona di quattro giorni per l’esame dei numerosi emendamenti collegati, è giunto all’approvazione del documento urbanistico, con 23 voti favorevoli e 11 contrari. Un risultato frutto di «un ampio e articolato confronto fra maggioranza e opposizione, portato avanti, fuori e dentro l’aula».

La Variante 29

Secondo quanto si legge in una nota di palazzo Barbieri, partendo da «precise scelte politiche di questa Amministrazione», il documento detta le «linee dello sviluppo urbanistico da qui al 2030 e trova nel recupero e nel minor consumo del suolo i suoi principi cardine». Una «nuova visione della città pubblica» che «per la prima volta pianifica una parte del tessuto già consolidato, quei 3 milioni e mezzo di metro quadrati di aree dismesse, che oggi si trovano in stato di abbandono e degrado, aree inutilizzate ma con grandi potenzialità per il contesto in cui sono inserite».

Tra le caratteristiche principali della Variante 29 c’è «una visione completamente nuova di trasformazione urbanistica, che si basa sul coordinamento tra i vari interventi». La Variante 29 «disegna infatti il territorio in base alle diverse caratteristiche e necessità, alla ricerca di un’armonia dei vari contesti e di coerenza rispetto all’intero tessuto urbano». Per gli stessi Masterplan, sono state esaminate e valutate «diverse componenti tra cui la viabilità, la presenza di piste ciclabili e ciclopedonali, il verde, i servizi ai cittadini».

Degli 819 emendamenti collegati alla delibera, di cui in gran parte sottoscritti dai gruppi consiliari di opposizione, ne sono stati dichiarati ammissibili 487, dopo l’istruttoria effettuate dagli uffici dell’Urbanistica e dal Segretario generale. Votati dall’aula 134 ed approvati 9, di cui due a firma del capogruppo Tommaso Ferrari (Traguardi), uno dei consiglieri T. Ferrari (Traguardi) e Marco Zandomeneghi (Battiti per Verona Domani), due del capogruppo Carla Padovani (Gruppo misto), uno del consigliere Enrico Guardini (FI) e tre del consigliere Matteo De Marzi (Battiti per Verona Domani).

Accolti durante la seduta di mercoledì sera dall’assessore alla Pianificazione urbanistica Ilaria Segala 70 emendamenti. Secondo gli accordi raggiunti in sede di capigruppo con i consiglieri di opposizione, sono stati complessivamente ritirati circa 370 emendamenti presentati rispettivamente: circa 200 dal gruppo Sinistra in Comune; circa 90 dal Pd; 60 da Traguardi Verona; 18 dal Gruppo misto.

«Raggiunto un grande risultato – ha sottolineato il sindaco Federico Sboarina –. Si tratta di una Variante molto importante, che va a rigenerare gran parte della nostra città. Oggi abbiamo dato una visione strategica della città, sia dal punto di vista urbanistico che per la crescita e rilancio dei principali asset di Verona. Un successo incredibile se si considera l’attuale contesto pandemico e le difficoltà economiche-sociali che stiamo attraversando».

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