rotate-mobile
Politica Centro storico / Piazza Bra

Variante 29, Sboarina: «Ostruzionismo della minoranza danneggia la città»

Sindaco e maggioranza criticano gli 800 emendamenti presentati, di cui solo 233 sono stati giudicati ammissibili. Ma Traguardi replica usando Verona Sud come esempio: «Mancano interventi vitali per i quartieri»

Ieri, 29 marzo, sono ripartiti nel consiglio comunale di Verona i lavori per l'ultimo passaggio amministrativo della Variante 29 prima della definitiva approvazione. Dopo il nulla osta dalla Regione Veneto, al documento manca solo il voto dell'aula consiliare. E nella prima seduta del 17 marzo scorso è terminata la fase di discussione. Da ieri sono dunque partite le votazioni dei singoli emendamenti collegati. Ne erano stati presentati 800 e ne sono stati dichiarati ammissibili 233: per la minoranza 188 del consigliere Michele Bertucco, 5 di Federico Benini, 10 di Tommaso Ferrari, 12 di Carla Padovani e 10 di Stefano Vallani; per la maggioranza 3 di Marco Zandomeneghi e 5 di Matteo De Marzi e Anna Grassi.

«Come per ogni cosa della vita - ha sottolineato l'assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala nella sua replica all'aula consiliare - anche per la Variante 29 è una questione di punti di vista. Per questa amministrazione si tratta della via attraverso cui favorire finalmente lo sviluppo di una nuova città. Per le minoranze, ovviamente, è un documento che andrebbe completamente rifatto, a discapito della cittadinanza, che attende da tempo la rigenerazione di molte aree della città, per tornare ad avere sicurezza nei quartieri e servizi vicini a casa in nuovi e più sostenibili assetti urbanistiche ambientali. Ricordo che questa amministrazione ha con trasparenza e capacità amministrativa prodotto uno strumento che migliorerà tutta la città. Dalle minoranze è stato portato avanti solo un costante tentativo di svilire gli sforzi fatti e nascondere la realtà. E cioè, che una variante di questo tipo non si è mai vista nel Comune di Verona. Diversamente da quanto affermato dalle minoranze, non sono state supinamente accolte tutte le richieste dei privati. Il bilancio finale registra il 38% di schede adottate rispetto alle richieste presentate. Io finisco il mio mandato con la schiena dritta e con la testa alta, consapevole di aver cercato di volare alto, ma con i piedi per terra, perché è così che si realizzano veramente i progetti innovativi».

E alle critiche dell'assessore Segala di ieri si sono accodati oggi il sindaco Federico Sboarina e tutti i consiglieri di maggioranza. Con voce unanime, giunta e maggioranza hanno definito grave l'atteggiamento politico delle opposizioni.
«La Variante 29 è fondamentale e importante per la crescita della nostra città - ha spiega il sindaco - tanto che Il Sole 24 Ore e le riviste di urbanistica la portano come esempio virtuoso a livello nazionale per il recupero di aree degradate e la rigenerazione urbana. Senza contare che, in un momento come questo, difficile dal punto di vista economico, la Variante genera una ricaduta sul territorio pari a 300 milioni di euro, il che significa tanto lavoro per le nostre famiglie e imprese. Trovo quindi assurdo che chi vorrebbe candidarsi ad amministrare la città blocchi il futuro di Verona facendo ostruzionismo in aula consiliare, pensando di danneggiare una maggioranza politica. In realtà stanno penalizzando una città intera, una comunità che sta aspettando questa variante presa ad esempio a livello nazionale».
«È una variante urbanistica che porterà un risvolto positivo di rigenerazione su tutto il territorio - ha spiegato il consigliere Matteo De Marzi - C'è tanta attesa da parte dei cittadini. Dimostrazione che Verona non è ferma, anche se i gruppi di minoranza presenti in consiglio comunale dimostrano solo la volontà di ostacolare questa ondata positiva in favore del rilancio della città».
«La Variante 29 è frutto di un importante lavoro - ha sottolineato Maria Fiore Adami - tempo e risorse spese per dare alla città un piano urbanistico efficace e risolutore di tanti problemi. In consiglio comunale, invece, va in scena una minoranza costantemente avversa a qualsiasi progettazione e idea in favore di Verona. Continueremo a lavorare con la massima serietà per giungere quanto prima al risultato prefissato».
«L'ostruzionismo delle minoranze è aiutato da collaboratori esterni - ha evidenziato Zandomeneghi - che su indicazione dei consiglieri presentano osservazioni alla Variante su cu poi, per bloccare i lavori dell’aula, vengono presentati emendamenti. Nessuna intenzione di portare avanti un dialogo costruttivo quindi, ma solo tecnicismi politici per ostacolare il lavoro serio dell'amministrazione».
«La minoranza - ha dichiarato Paola Bressan - punta a bloccare una rigenerazione che riguarda 3,5 milioni di metri quadrati di aree dismesse, attualmente non utilizzate e in stato di abbandono. Sono 300 milioni di investimenti e 10 milioni che vanno in opere pubbliche. Siamo parlando di una rigenerazione che riguarderà molti aspetti del territorio, senza consumo di suolo e guardando al futuro per portare beneficio alla cittadinanza».
«Il nostro obiettivo - ha detto anche Daniele Perbellini - è quello di dare il prima possibile una risposta concreta agli imprenditori veronesi, che da lungo tempo attendono un piano urbanistico di questo tipo. Una variante realizzata in tempi rapidissimi, proprio per non perdere tempo e far partire quanto prima la rigenerazione che Verona si merita».
«La minoranza ha definito migliorativi gli emendamenti presentati - ha concluso Grassi - Nella realtà si tratta di documenti in gran parte dichiarati inammissibili dagli uffici, presentati per ostacolare l’iter di approvazione della variante. Nonostante questo puntiamo di concludere a breve, dando definitiva attuazione ad un piano urbanistico essenziale per la città».

I consiglieri di minoranza, però, non hanno incassato le critiche in silenzio. Tommaso Ferrare e tutto il suo movimento civico, Traguardi, ha voluto evidenziare come «Verona Sud sia la grande assente della Variante 29». E a dimostrarlo sarebbero «gli interventi che sarebbero vitali per i quartieri che gravitano in questa vasta area della città e che invece mancano».
Un esempio fatto da Traguardo si trova in Via Basso Acquar dove non si fa cenno alla realizzazione della pista ciclabile che la quinta circoscrizione e i residenti chiedono da anni, nonostante in quella zona sia prevista la costruzione: di una piccola quota di case; di una residenza per anziani; di un ostello e di uffici e superfici commerciali per 5.000 metri quadri. «È stata preferita una ciclabile sulla parallela Via Avesani, che dipenderà dai privati e non è allineata alle richieste dei cittadini», lamentano da Traguardi. Inoltre, sempre per Verona Sud, non ci sarebbe alcun masterplan, se non quello ormai troppo datato della Zai del 2010.
«La Variante 29 parla di rigenerazione urbana come se fosse possibile attuarla senza una politica di ascolto dei territori o delle richieste che arrivano dai residenti attraverso le circoscrizioni», ha affarmato Ferrari insieme alla consigliera di circoscrizione Beatrice Verzè, che concludono: «L'atto progettuale certamente mira a consumare meno suolo, in base alle normative in vigore, ma a parte ciò sembra essere totalmente a servizio dei privati che per la maggior parte chiedono cambi di destinazione d'uso. Manca alla base un'idea di ciò che vuol essere la Verona Sud del futuro e che solo la politica può dare. E questo, per noi, costituisce un grandissimo limite».

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Variante 29, Sboarina: «Ostruzionismo della minoranza danneggia la città»

VeronaSera è in caricamento