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«Il futuro di Verona è in costruzione», consiglio comunale approva Variante 29

Un voto che non pone fine alle critiche tra maggioranza e opposizione. Il consigliere Paolo Rossi: «Ostruzionismo delle minoranze è stato nocivo per la città». Bertucco replica: «Non c'è mai stato un confronto serio, mentre c'è il rischio ricorso»

Sono servite 36 ore di discussione spalmate in cinque giorni per giungere all'approvazione da parte del consiglio comunale di Verona della Variante 29. Una maratona di voto che si è conclusa nella notte tra ieri e oggi, dopo il vaglio dei tanti emendamenti presentati. La votazione decisiva ha visto il parere favorevole di 20 consiglieri e 4 voti contrari, quelli dei consiglieri PD Federico Benini e Stefano Vallani, del consigliere di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco e di Carla Padovani del gruppo misto. La variante urbanistica ha così superato anche il suo ultimo passaggio amministrativo. Adesso serviranno dieci giorni per la pubblicazione del documento, che poi sarà vigente. Questo vuol dire che, subito dopo Pasqua, le imprese che sono pronte potranno iniziare a costruire.

Presto comincerà a prendere forma la rigenerazione urbana di Verona voluta dall'amministrazione comunale, la cui intenzione è quella di ridisegnare la città togliendo dal degrado diverse aree cittadine, con ricadute positive in termini di occupazione e di nuove opere pubbliche.
Alcuni numeri su tutti: circa 10 milioni è il valore delle opere pubbliche realizzate con i contributi compensativi delle 44 schede approvate; 300 i milioni di investimento complessivo per i lavori di costruzione, che porteranno alla riconversione di 760mila metri quadrati di aree dismesse.
Qualche esempio: l'ex stabilimento industriale in Lungadige Attiraglio verrà trasferito per fare posto a nuove residenze e a verde pubblico; al Pestrino verranno recuperate aree lungo il fiume nelle vicinanze del Forte Santa Caterina; la rigenerazione dell'ex Tiberghien come molla per rivitalizzare il quartiere circostante; in Basso Acquar nascerà una nuova residenza per anziani al posto di un capannone. E ancora Villa Pullè, l’ex Croce Verde a Borgo Venezia e l'ex Croce Rossa a Porta Vescovo che diventerà una cittadella degli studenti.
Tra le caratteristiche principali della Variante 29 c'è una modalità nuova di trasformazione urbanistica, che si basa su una visione coerente della città. Non ci sono progetti a spot senza un disegno omogeneo dell'area circostante. La Variante 29 modifica infatti il territorio in base alle diverse caratteristiche e alle necessità. E soprattutto a zero consumo di suolo.
Gli interventi che partiranno nei prossimi mesi porteranno maggiori servizi nei quartieri, da quelli sportivi a quelli per la persona. Aumenterà l'offerta di residenziale di qualità e troveranno spazio nuove forme di abitare, come le senior housing e gli studentati, ma anche il co-working in risposta alla pandemia. Tutti progetti che miglioreranno notevolmente la qualità della vita e con un incidenza di proposte legate al commerciale pari al 15% del totale.

Durante i consigli comunali che hanno vagliato gli emendamenti presentati per modificare la Variante 29, sono state accolte le quattro proposte presentate dai consiglieri di maggioranza, tutte a firma del consigliere di Battiti per Verona Domani Matteo De Marzi. Tutti respinti, invece, gli emendamenti presentati dai gruppi di opposizione. Accolti infine anche 5 ordini del giorno, sempre della maggioranza, tutti a firma del consigliere di Battiti per Verona Domani Marco Zandomeneghi.

L'approvazione della Variante 29 è stata commentata oggi dal sindaco Federico Sboarina, insieme all'assessore alla pianificazione urbanistica Ilaria Segala e al vicepresidente del consiglio comunale Paolo Rossi. Presenti i consiglieri di maggioranza di Fratelli d'Italia Maria Fiore Adami e Nicolò Sesso; i leghisti Andrea Bacciga e Andrea Velardi; Paola Bressan di Forza Italia ed i consiglieri di Battiti per Verona Domani Thomas Laperna, Anna Leso, Roberto Simeoni e Daniele Perbelini.
«Il futuro di Verona è già in costruzione - ha sottolineato il sindaco - L'ostruzionismo messo in piedi dalle minoranze è stato sconfitto e la Variante 29 è stata approvata, dopo un iter amministrativo rapidissimo, mai visto prima per un documento urbanistico di questa rilevanza. Un successo per tutta la città, per la quale inizia un percorso di rigenerazione urbana e di crescita fondamentale. In campo 44 progetti di rigenerazione, con 300 milioni di investimenti e 760mila metri quadrati di aree degradate e dismesse che verranno riconvertite. Numeri che dicono molto della nostra visione coerente di sviluppo e, soprattutto, di investimento in favore della ripartenza della città. La vera chiave di volta per rigenerare i quartieri passa dagli interventi urbanistici. Se lasci spazi degradati in un quartiere, con il tempo, anche ciò che vi è di buono si rovinerà. I controlli e la prevenzione in favore della sicurezza e contro il degrado sono importanti, ma la rigenerazione introdotta dalla Variante 29, da cui fioriranno nuovi servizi in tutta la città, è la strada per una Verona nuova e più vivibile per tutti. Questo documento è la svolta tra chi vuole una città ferma e chi fino ad oggi ha pensato solo a cementificare senza criterio. La Variante 29, infatti, fa ripartire la città, senza consumo di suolo, rigenerando e creando nuovi spazi vivibili. Un successo raggiunto grazie al lavoro di squadra e al continuo e costante dialogo con la città, con cui abbiamo portato avanti un’idea urbanistica per molti aspetti innovativa».
«È stato raggiunto un risultato mai visto prima - ha evidenziato l'assessore Segala - Questa è la variante urbanistica più veloce mai fatta prima da un’amministrazione ed è un buon piano, che ha ricevuto pochissime osservazioni, perché su esso è stata fatta un’operazione preliminare con la città. Si sono cercate di capire le proposte, concordandole nel più attento rispetto del territorio. È un piano a consumo di suolo zero. E già con il primo step di revisione della Variante 23 è stata fatta un’operazione che mirava a togliere il più possibile interventi di cementificazione incontrollata. Virare, con l’intento di migliorare, progetti urbanistici che riguardano tutta la città è un’operazione di grande portata, che richiede tempo. Eppure questa amministrazione sta facendo uno straordinario cambio di rotta, in brevissimo tempo, con il massimo confronto possibile con i cittadini, nell’intento di ridurre il consumo di suolo a zero. Tante aree dismesse verranno riqualificate negli anni, grazie ad una rigenerazione urbana attesa da tanto dalla cittadinanza».
«Siamo qui a gioire di un successo per tutta la città di Verona - ha dichiarato il vicepresidente Rossi - Un beneficio per le prossime generazioni. Una sconfitta invece per le minoranze, che hanno osteggiato, tramite un acceso e ingiustificabile ostruzionismo, l’approvazione della Variante 29. È stato un atteggiamento nocivo per la città e i cittadini, che da tempo attendono la rigenerazione che prenderà avvio grazie a questo documento. Avrebbero potuto collaborare, con osservazioni serie e non strumentali, volte solo a portare avanti un atteggiamento di impedimento, senza nessun vantaggio per Verona».

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Ed alla maggioranza ha immediatamente replicato il consigliere Bertucco, scrivendo: «Esultano per avere approvato a fine mandato una variante urbanistica senza mai confrontarsi seriamente con la città e riducendo i tempi del confronto anche nelle circoscrizioni e in consiglio comunale. Si insiste nel presentare come innovativo un provvedimento che ricalca la logica dei vecchi "fuori zona" dei vecchi piani regolatori. Si insiste nell'affermare che il provvedimento sia libero da consumo di suolo quando è vero l’esatto contrario, solo che la brutta legge regionale esistente non conteggia come suolo consumato le aree libere che si andranno ad impermeabilizzare. Il sindaco propaganda la variante come un grande volano per la città ma non esistono dati o stime ufficiali che confermino quanto va dicendo. Di fronte agli argomenti delle minoranze, l'amministrazione ha sempre preferito abbassare lo sguardo e sottrarsi al confronto al solo scopo di portarsi a casa non un risultato per la città ma una bandierina politica che rischia però di costare molto cara ai quartieri. Sboarina aveva giurato che non avrebbe aggiunto mai più commerciale a Verona Sud, e invece ecco calare altri 23mila metri quadrati. Il pesantissimo intervento all'ex Sapel a Montorio è stato ridotto di poco ma resta comunque una ferita nell’ambito di un territorio molto fragile. Alla Croce Bianca, la Variante 29 va a coprire di asfalto e cemento tutto ciò che è rimasto di verde o di boscato. E sa più da Attila che da amministratori coscienziosi anche l'intervento all’Isap di Parona. Infine, amministrazione e uffici hanno ammesso di aver sbagliato a dichiarare inammissibili molti miei emendamenti, esponendo così il Comune ad un rischio ricorso che potrebbe invalidare l’intero procedimento».

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