rotate-mobile
Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Centro storico / Piazza Bra

Variante 23, ritorno in consiglio. Bertucco: «È un assalto al territorio»

Il provvedimento urbanistico viene criticato dal consigliere di minoranza: «È la sconfitta dell'assessore Segala, che si è dimostrata impotente di fronte agli appetiti speculatori»

Oggi, 23 ottobre, dalle 20 e domani dalle 18. Sono le due convocazioni del consiglio comunale di Verona che saranno necessarie per discutere e mettere ai voti la variante urbanistica 23. Il provvedimento è composto da numerosi progetti che attendono il via libera per essere realizzati. Lavori di riconversione, ma anche nuove edificazioni che i privati hanno presentato al Comune, promettendo opere di compensanzione in caso di costruzione.

Nel luglio scorso, la variante 23 aveva già avuto un primo passaggio in consiglio comunale, terminato con la presentazione degli emendamenti. Le proposte di modifica da parte dei consiglieri erano state più di 1.500. La successiva scrematura li ha ridotti a poco più di 400, già in parte votati. Tra oggi e domani, dunque, dovrebbero essere prese le ultime decisioni, che permetteranno ai progetti di diventare pua, ovvero piani urbanistici attuativi.

Si prevedono dunque due giorni di calde discussioni in consiglio comunale, e il consigliere di minoranze Michele Bertucco si è già scaldato, anticipando polemico: «I consiglieri di maggioranza hanno ripreso, nella peggiore tradizione del centro destra veronese, il tradizionale assalto al territorio, senza alcun rispetto per i bisogni dei cittadini e senza alcun rispetto nemmeno per la prassi amministrativa. La manovra emendativa della maggioranza ha infatti coinvolto di tutto di più: non solo schede norma adottate dall'amministrazione Sboarina, come sarebbe legittimo, ma anche schede norma adottate dalla precedente amministrazione Tosi che nella variante Segala-Sboarina non erano entrate; schede norma sulle quali l'assessore aveva mediato con le opposizioni in prima lettura, che ora vengono ripristinate con le metrature precedenti; schede norma già formalmente decadute; perfino schede norma che con la Variante 23 non hanno niente a che fare. La cosa più sorprendente è che tutti gli emendanti, chiamiamoli impresentabili, sono stati accolti dall'assessore Ilaria Segala senza sparare un colpo, la quale si è così rimangiata come niente fosse mesi e mesi di dichiarazioni positive a favore dell'ambiente e della riduzione del consumo di suolo. Un situazione incredibile, che ha ben pochi precedenti se escludiamo l'urbanistica allegra del periodo Tosi-Giacino. In breve, si tratta di una ventina di emendamenti, che sconfessano tutto il percorso fatto dalla variante in questi due anni e mezzo. Segnano la sconfitta dell'assessore Segala, che si è dimostrata impotente di fronte agli appetiti speculatori dei consiglieri di maggioranza».

Vediamo alcuni casi concreti - prosegue Bertucco - Il presidente del consiglio comunale Ciro Maschio chiede ed ottiene superfici commerciali a Verona Sud in via Legnago, che erano nella Variante 24 che Tosi aveva preparato ma che non era mai arrivata in consiglio comunale. Il consigliere Nicolò Sesso chiede ed ottiene superfici commerciali per un nuovo supermercato Eurospin a Quinto e con un altro emendamento Sesso fa ammettere un'area commerciale non prevista in Variante 23 in via Marin Faliero al Saval. Il consigliere Daniele Perbellini chiede ed ottiene di realizzare un nuovo grande centro commerciale da 6.500 metri quadrati all'ex Consorzio Agrario (inserito nella Variante 23 di Tosi, ma cancellato dalla Variante 23 riadottata da Segala e sempre Perbellini ha ripristinato delle aree residenziali al Lazzaretto precedentemente tagliate. Il consigliere Andrea Velardi chiede ed ottiene 1.500 mq non previsti di nuova superficie di vendita per la Ferramenta Stizzoli di San Michele. Il consigliere e coordinatore della commissione urbanistica Matteo De Marzi chiede ed ottiene di ripristinare 5 piani a 2.400 metri quadri di superficie residenziale al posto dei campi da tennis di Ponte Crencano, cancellando così la mediazione dell'assessore Segala che aveva accettato di ridurre la lottizzazione a 3 piani e 1.600 mq. Sempre in tema di smentite a danno dell'assessore Segala, c'è da segnalare che sulla scheda norma 302 di via Puglie, davanti all'ex Cardi, una delle ultime aree libere rimaste al Chievo, si riporta a 5.000 mq la superficie di abitativo consentita. Segala l'aveva ridotta a 3.500. Sempre di De Marzi è la finezza di ridurre di un solo metro quadro la quota di commerciale all'ex Cinema Corallo così da scendere sotto la soglia dei 2.500 mq consentendo alla proprietà di accedere ad un iter amministrativo più semplice. De Marzi aumenta di 1.200 metri quadri la quota di commerciale tra via Sogare e via Pirandello su una scheda norma che non faceva parte della Variante 23. Ancora De Marzi fa cadere sulla scheda norma 418 in via Gobetti, vicino a Corso Milano, gli 800 metri quadri di commerciale inizialmente previsti in altra zona, precisamente in via San Marco. Ritornano molti dei finti annessi rustici in area tutelata delle Torricelle e nel Parco dell'Adige che come opposizione avevamo fatto respingere sotto Tosi. E ancora: un nuovo supermercato Lidl sotto San Rocco, una serie di interventi in località Boschetto, in zona Golosine si soddisfano richieste di edificazione per 1.610 metri quadrati di abitativo che non erano in Variante 23. Idem a San Massimo per altri 1.600 mq sempre di abitativo. Il consigliere Leonardo Ferrari ha chiesto ed ottenuto di reinserire 1.382 di abitativo a Verona Sud relativo alla Variante 23 adottata Tosi e poi rigettati dalla Variante 23 adattata da Sboarina-Segala.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Variante 23, ritorno in consiglio. Bertucco: «È un assalto al territorio»

VeronaSera è in caricamento