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Variante 23: Sboarina: «Si torna a crescere», Bertucco: «Colata di cemento»

Dopo l'approvazione in consiglio comunale, il sindaco di Verona è soddisfatto per le strumento urbanistico modificato dalla sua amministrazione. Ma l'opposizione non risparmia critiche

La crescita della città può ripartire, nel segno di uno sviluppo sostenibile che tiene conto delle reali esigenze del territorio e che prepara le basi per la Verona dei prossimi 20 anni. L'amministrazione comunale di Verona commenta in questo modo l'approvazione da parte del consiglio comunale della Variante 23 al Piano degli Interventi.

Per il Comune di Verona, il provvedimento era atteso da anni e darà risposta alle tante richieste di aziende, investitori e privati, che avevano progetti e interventi bloccati e che ora potranno ripartire, per una crescita complessiva della città. Da Palazzo Barbieri sottolineano, ad esempio, l'ex cinema Corallo, in via Quattro Spade, che dopo essere stato per decenni in stato di degrado e abbandono, può tornare a vivere, riqualificando una parte del centro storico.

Della Variante 23, modificata dall'attuale amministrazione, il Comune vuole evidenziare la maggiore tutela della città pubblica, dell'ambiente e del territorio collinare, ma anche per la salvaguardia di alcune aree cittadine, come Verona Sud, penalizzate dalla presenza di troppi edifici commerciali, con ricadute a livello di traffico e inquinamento.
Rispetto alla precedente versione, la Variante 23 approvata diminuisce le dimensioni delle nuove aree commerciali e residenziali, per circa 50mila metri quadrati. Ridotto anche il perimetro del centro urbano, del 16,86 per cento, per un'ulteriore limitazione alla costruzione di nuovi centri commerciali. Esclusi da tali opere anche il centro urbano di Cadidavid e parte della Bassona. In quest’ottica si inserisce anche la riduzione del 18% della superficie agricola da utilizzare per nuove edificazioni. Viene cioè preservata una notevole percentuale di territorio, con la stima del consumo di Sau che passa da 784.405 metri quadrati della vecchia variante a 645.245 della nuova versione.

Nel frattempo, hanno preso avvio anche importanti opere o progetti infrastrutturali, come la variante alla Statale 12, il ribaltamento del casello autostradale di Verona Sud, il Piano urbano della mobilità sostenibile e l’iter per la realizzazione del Central Park all’ex Scalo merci, di cui è in fase di definizione il masterplan. L'amministrazione comunale, dunque, è già al lavoro per scrivere il provvedimento che conterrà le linee di sviluppo per Verona dei prossimi 20 anni, con l'obiettivo di ricomporre la frammentazione della città attraverso una visione complessiva e condivisa.

Sull'approvazione della Variante 23, è intervenuto il sindaco di Verona Federico Sboarina, durante una conferenza a cui hanno partecipato l'assessore all'urbanistica Ilaria Segala e i consiglieri di maggioranza Paola Bressan, Rosario Russo, Andrea Velardi, Matteo De Marzi, Nicolò Sesso e Andrea Bacciga.

Con questa variante la città può tornare a crescere - ha detto il sindaco - Si sbloccano infatti una serie di interventi e progetti che erano fermi da anni e che ora tantissime famiglie e imprese potranno vedere realizzati. Si determina la crescita sostenibile della nostra città. Sono tanti i metri quadrati di commerciale che sono stati tolti, in attuazione di quello che avevamo annunciato nel programma elettorale. Lo dimostrano i numeri contenuti nel provvedimento, così come le reazioni politiche di chi ha sempre contestato le nostre scelte, da una parte e dall’altra. Lavoriamo per una città che deve crescere, ma deve farlo in modo sostenibile, perché gli insediamenti che hanno trovato proliferazione negli ultimi anni hanno determinato un peggioramento della qualità della vita in tanti nostri quartieri. Invito però a guardare alla Variante 23 in un contesto ulteriore, che sono le scelte urbanistiche già fatte e quelle infrastrutturali, a cominciare dal recupero dell’ex scalo merci per la creazione del grande parco cittadino.

«È stato un percorso lungo ma necessario - ha aggiunto l'assessore Segala - Il quadro che si presentava con la precedente variante sarebbe stato devastante per la città, privo di uno sviluppo legato a scelte progettuali più ampie. Lo sviluppo sostenibile farà da ponte tra il provvedimento appena adottato e la nuova variante su cui stiamo già lavorando. Le azioni da portare avanti sono mirate a rendere la città più flessibile alle nuove esigenze e ancora più green, e devono incentivare il recupero delle aree dismesse, a cominciare da quelle nei quartieri, che troveranno così nuova riqualificazione».
Della Variante 23, l'assessore Segala ha ricordato alcuni esempi di progetti di piano migliorati rispetto all'origine, adeguandoli al programma elettorale. Tra questi, Rossetto di Corso Milano, Cattolica in via Germania, Ex tabacchi a Verona sud, ex Tiberghien, tutti rivisti con minore volumetria. Tra il Chievo e il Saval, lungo il Camuzzoni, sorgerà invece Bicigril, piccola struttura commerciale a servizio del ciclista e del turismo ciclabile. Reintrodotta infine la norma che prevede il passaggio in consiglio comunale per le aree private da destinare ad uso sportivo.

Dall'opposizione, però, il consigliere Michele Bertucco replica, criticando Sboarina e la sua giunta per questa Variante 23.

È paradossale che chi, con Tosi e Giacino, (l'attuale sindaco Sboarina e gli assessori Bertacco, Padovani e Polato) aveva approvato nel 2011 il Piano degli Interventi che prevedeva il sacco della città, venga a dare lezioni di urbanistica - scrive Bertucco - Se fosse per loro, la città avrebbe continuato ad essere saccheggiata e cementificata. Se questa modalità di fare urbanistica è stata stoppata è stato grazie all'esposto che avevo presentato e che ha portato all'arresto e alla condanna dell'ex assessore, e come non ricordare che nei mesi scorsi ho scoperchiato il caso delle polizze fideiussorie false che hanno portato al blocco dell'area ex Cardi e del Pua ai Tigli.
Quello che contesto a questa amministrazione è il continuo uso dello "Sblocca Italia" e di altri strumenti di deroga alla pianificazione urbanistica per favorire gli interventi dei privati. Sono, in realtà, l'unico consigliere che ha presentato proposte di delibera di rigenerazione urbana e che ha ben chiaro, a differenza di questa giunta, come si pianifica urbanisticamente una città con la partecipazione dei cittadini e non come l'amministrazione Sboarina vuole fare con la loro esclusione.
La Variante 23, che secondo l'assessore Segala doveva segnare l'inversione di tendenza dell'urbanistica veronese in senso più ecologico, è rimasta una pia illusione. Con l'accoglimento degli emendamenti di vari consiglieri di maggioranza, la stessa Segala ha assecondato e soddisfatto la fame di cemento dell'amministrazione Sboarina. È così che la metratura di commerciale ammessa all'ex Tiberghien sale da 6mila a 8mila metri quadri. Questi spazi commerciali si sommeranno ai già stabiliti 9.600 metri quadrati di terziario, 7mila di attrezzature di "interesse generale" e il mega albergo che la proprietà dell'area si sta facendo autorizzare dalla Regione. Dimenticando tutti i proclami a difesa di Verona Sud, la giunta ha accolto molti emendamenti che prevedono nuove aree commerciali nel territorio della quinta circoscrizione, area già ingolfata dalla presenza del nuovo centro commerciale Adigeo e del nuovo supermercato Esselunga; dall’arrivo di Eataly agli ex Magazzini Generali, dai 7.000 mq di commerciale e dai nuovi mega alberghi previsti all’ex Manifattura Tabacchi, senza contare il traffico che verrà indotto dalle aree commerciale (più di 30.000 mq) delle vicine ex Cartiere.
Il partito del cemento ha stravinto anche in periferia dove ha ottenuto una serie di supermercati di superficie inferiore ai 1.500 metri quadrati, ad esempio l’Eurospin nuovo a Poiano. Ha calpestato le richieste dei residenti riportando a oltre 2.400 metri quadrati la lottizzazione sui campi da tennis di Ponte Crencano e ha perfino approvato numerose schede norma precedentemente decadute.

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