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La Variante 23 è stata approvata in Consiglio comunale. "Vittoria di Pirro"

Piovono critiche da M5S, Verona Piazza Pulita e Partito Democratico per la delibera passata con 15 voti favorevoli, 11 contrari e 4 consiglieri non votanti.

Dopo un percorso accidentato, dovuto alla mancanza ripetuta del numero legale, Il Consiglio comunale di Verona ha approvato la Variante 23 al Piano degli Interventi.

Sono stati presi in esame tutti gli emendamenti. Più di 1.200 ne erano stati presentati e di questi molti non sono giunti in aula. Fra quelli di cui è stato possibile discutere, 19 sono stati approvati del tutto e 2 solo in parte. Alla votazione finale della delibera erano presenti 30 consiglieri, 15 sono stati favorevoli, 11 i contrari e in 4 non hanno votato.

Attraverso la Variante 23, fanno sapere dal Comune di Verona, vengono riconsiderati in ambito urbanistico: le aree della Zai dismesse e da riconvertire; la revisione dei vincoli in edifici del centro storico; la riqualificazione degli edifici in collina e nel parco dell'Adige; l'inserimento di una parte delle schede norma contenute nel Piano e in lista d'attesa dal 2011; l'adeguamento alla legge regionale 50 per le grandi strutture di vendita.

Concluso il primo passaggio in Consiglio, la Variante verrà ora pubblicata per un mese e successivamente i cittadini avranno un mese di tempo per presentare le osservazioni. La commissione regionale dovrà poi procedere con la Valutazione Ambientale Strategica (Vas) che consentirà, infine, il ritorno della Variante in Consiglio comunale per la sua definitiva approvazione.

Accolto anche un Ordine del giorno presentato dai consiglieri di maggioranza che "impegna l’Amministrazione ad avviare una trattativa con Ferrovie per acquisire l’area dello scalo merci per trasformarla nel Parco dello Scalo".

A riassumere l'andamento della Variante prima dell'approvazione è stato polemicamente Gianni Benciolini, consigliere comunale M5S: "Sette commissioni, in cui non è stato possibile fare domande, nove consigli comunali, 575 emendamenti presentati dal M5S (la maggior parte ritenuti inammissibili con un'operazione discutibile). È stata una maratona". Benciolini ha votato contro la variante e così ha spiegato le sue motivazioni: "Crediamo che questa variante sia una grande manovra elettorale tosiana e che contenga troppi interventi che non fanno bene alla città. Ora stiamo studiando due ricorsi al Tar. Uno sulla legittimità dell'esclusione del 90% degli emendamenti, l'altro sulla incompatibilità di due consiglieri che, in conflitto di interessi per avere degli interventi a loro nome inseriti nella variante, pur non avendo partecipato alla discussione e ai voti, hanno comunque garantito il numero legale essendo stati sempre determinanti visto il numero risicato della maggioranza in aula. I tempi poi per l'approvazione definitiva prima delle elezioni non ci sono, ma la legittimità di tutta la delibera è discutibile e quindi andremo fino in fondo perché venga annullata".

Di vittoria di Pirro parla il consigliere comunale di opposizione Michele Bertucco (Verona Piazza Pulita): "Non ci sarà tempo sufficiente prima della fine del mandato elettorale per riportare il testo in aula per l’approvazione definitiva in seconda lettura. È l’inevitabile epilogo di un procedimento che ha visto un'incessante opera di forzatura, con la riduzione dei tempi sia nelle circoscrizioni che in ambito del consiglio comunale, da parte della maggioranza, come temo vedremo ripetersi tra poco anche sul bilancio previsionale 2017. Eppure ritengo ci fossero i margini per un provvedimento diverso, in grado di esprimere un'idea di città e non solo una distesa indifferenziata e ridondante di aree commerciali. Il pervicace rifiuto del confronto da parte della maggioranza conferma l’assoluta continuità di questa politica urbanistica con quella dell’ex assessore Vito Giacino, schiacciata sugli interessi di pochi privati e sorda rispetto ai bisogni dei quartieri e della generalità della cittadinanza. I veronesi sappiano dunque che cosa li attenderà se decideranno di dare di nuovo la propria fiducia a personaggi appartenenti a queste cordate politiche. È stata una battaglia dura, con la presentazione da parte mia di quasi 600 emendamenti, che un risultato significativo, seppure insufficiente, l'ha ottenuto: lo stralcio di una delle schede norma relative alle Torricelle dove era palese la volontà di aggirare le norme urbanistiche. Di più questa maggioranza non ha voluto ascoltare".

Il Partito Democratico invece l'ha ribattezzata la delibera del krapfen, perché approvata alle 5 di mattina dopo una lunga nottata di discussione. "Data l'ora di chiusura dei lavori i consiglieri di maggioranza hanno festeggiato con krapfen e coca-cola - scrive il capogruppo PD Luigi Ugoli - ma i tempi tecnici richiesti dalle osservazioni dei cittadini e dalla Vas regionale quasi sicuramente faranno in modo di rimettere la decisione in merito alla sua definitiva approvazione alla prossima amministrazione, fornendo la possibilità di apportare i correttivi che a nostro avviso sono necessari. Nel merito, il nostro giudizio su questa Variante continua ad essere negativo perché si introduce nuova cementificazione non richiesta e non giustificata. Tra le altre cose, per la settima circoscrizione abbiamo ottenuto lo stralcio della scheda norma 124 che prevedeva oltre 5 mila mq di costruzioni residenziali. Un altro nostro emendamento impegna l'amministrazione a spendere almeno il 50% dei contributi di sostenibilità nelle circoscrizioni in cui ricade l’opera. Valuteremo comunque l'opportunità di sottoporre la variante al giudizio dell’Unione Europea perché i dubbi in merito ad alcune irregolarità ci sembrano fondati".

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