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Venerdì, 8 Dicembre 2023
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Trivelle, il "no" di Zaia: «Contrari a nuove perforazioni». Tosi lo bacchetta: «Si confronti con la sua maggioranza»

Preoccupato della linea del governo Meloni il presidente del Veneto: «Le perforazioni nel nostro Polesine hanno dato vita ad una subsidenza, cioè un calo dei terreni, fino a 4 metri»

L'idea di una deroga rispetto ai parametri del divieto di trivellazioni, previsto dalle norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale, promossa e coltivata dal governo di Giorgia Meloni, non pare trovare pieno consenso in Veneto. A nutrire dubbi è stato nelle ultime ore anche lo stesso presidente Luca Zaia: «La mia è una posizione di coerenza, - ha spiegato il governatore della Regione - visto e considerato che nel 2016 ho sostenuto il referendum. Un referendum che ha avuto l’85,5 per cento dei veneti che si è espresso contro il prosieguo delle estrazioni di gas senza limiti di tempo».

Il presidente Zaia, da politico pragmatico qual è, ha quindi aggiunto: «Ci rendiamo conto che in questo momento l’emergenza energetica ci porta a fare anche questi ragionamenti, ed è corretto sondare tutte le possibilità, ma è pur vero che le perforazioni nel nostro Polesine hanno dato vita ad una subsidenza, cioè un calo dei terreni, fino a 4 metri». Il  governatore Luca Zaia, al termine dell’incontro tenutosi a Roma con il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, ha quindi ribadito: «Senza citare altri elementi tecnici, dico che le garanzie sono veramente minimali perché questo non accada ancora. Quindi, siamo contrari a nuove perforazioni, piuttosto siamo disponibili, sin da ora, a potenziare l'attività del rigassificatore».

Inaugurazione Fieracavalli 2022 - Zaia- Foto Ennevi-2

Dichiarazioni che hanno subito trovato una sponda da parte della capogruppo del Movimento 5 Stelle in Consiglio regionale Erika Baldin: «Il presidente Zaia afferma di essere contrario alle trivellazioni in Adriatico, ricordando di aver sostenuto il "no" al referendum del 2016 e riferendosi ai rischi per l'ambiente che sarebbero devastanti anche per il turismo. Per una volta sono d'accordo con lui: ora però Zaia dimostri la sua coerenza votando la mozione che ho depositato lunedì scorso in Consiglio regionale».

Meno accondiscendente verso le idee espresse dal governatore del Veneto si è invece rivelato l'ex sindaco di Verona Flavio Tosi, oggi deputato per Forza Italia: «Gli elettori, con il loro voto, hanno dato mandato al parlamento e al governo di rendere l’Italia autosufficiente sul piano energetico. Evidentemente le estrazioni in Adriatico aiuterebbero ad avvicinarsi all’obiettivo. - ha dichiarato Flavio Tosi - Ricordiamoci che i croati, dall’altro lato della costa, trivellano nello stesso bacino di gas».

flavio tosi forza italia-3

Confrontandosi direttamente con quanto detto da Zaia, l'on. di Forza Italia Flavio Tosi ha quindi aggiunto: «In merito alle parole del presidente della Regione Veneto Luca Zaia, se il suo "no" è motivato da ragioni tecniche inconfutabili, allora è un "no" accettabile, se invece è figlio della sindrome di Nimby ("Not in my backyard", non nel mio cortile) allora quel "no" diventa discutibile, perché sarebbe la stessa logica di chi a Piombino dice "no" al rigassificatore. Auspico che il governatore si confronti con la sua maggioranza. Il ministro Adolfo Urso - ha quindi concluso Flavio Tosi - ha ragione quando afferma che le decisioni vanno prese e che il governo sulle trivellazioni andrà avanti, nel rispetto chiaramente del territorio e dell’ambiente».

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