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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Trasporti pubblici: il Partito Democratico discute del futuro della mobilità nella Regione Veneto

L'opposizione scaligera e regionale sottolinea l'importanza di investimenti mirati per favorire i trasporti su rotaia, a dispetto dei finanziamenti destinati agli spostamenti su gomma

Tagli, le prospettive, alternative, ecco gli argomenti cardine del summit sui trasporti pubblici organizzato dal Pd scaligero. Su questi temi il Partito Democratico ha organizzato un dibattito al Centro Tommasoli, perché la mobilità pubblica è considerata una delle priorità assolute nell'amministrazione della città, ma per il governo del Veneto. La Regione si è vista bocciare già per due volte i tagli al trasporto pubblico, dal Tar, che ha accolto i ricorsi delle aziende provinciali e altri ce ne saranno.

TAGLI E SPRECHI - "La Regione non investe un euro sul trasporto pubblico - ha dichiarato Franco Bonfante, consigliere regionale del Pd -, al momento lo stanziamento in Veneto è di 406 milioni di euro, tutti derivanti da contributi statali. La Regione non mette un centesimo". "Questo significa - aggiunge Bonfante - treni sporchi, corse lente o addirittura soppresse, perché il contratto Trenitalia con la Regione sconta queste carenze di finanziamenti e poi le famiglie protestano perché l'azienda trasporitvi chiede di sospendere l'attività didattica al sabato per risparmiare sui costi del servizio trasporti scolastico". Il Pd considera il trasporto pubblico il futuro della società. Durante il dibattito sono stati portati gli esempi dei paesi del Nord Europa e ricordati i criteri che sul fronte dell'ambiente dovranno essere raggiunti nel 2020 e poi nel 2050. "Per questo - ha sottolineato il capogruppo In consiglio comunale, Michele Bertucco - in Italia si continua ad investire ancora solo sul trasporto sul gomma, costruendo nuove strade, che sono certamente utili in alcuni contesti, ma bisogna puntare appunto sulla mobilità pubblica, sulla ciclopedonalità, sul trasporto ferroviario, la metropolitana (di superficie e sotterranea) e la tramvia, che a Verona preferivamo al filobus". "Abbiamo visto - ha aggiunto Bertucco - che le promesse in campagna elettorale non sono state mantenute ed il passaggio del filobus nei quartieri dà le stesse problematiche".

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