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Piovono milioni di euro per asili e scuole dell'infanzia, ma non su Verona

Il Ministero dell'Interno aveva messo a disposizione un fondo, a cui però il capoluogo scaligero non è riuscito ad accedere. Traguardi: «Verona continua a perdere i treni che le passano davanti»

Finanziare interventi di adeguamento, ristrutturazione o costruzione ex novo di asili, scuole dell'infanzia e centri polifunzionali per famiglie. Con questo obiettivo, il Ministero dell'Interno aveva messo a disposizione un fondo da 100 milioni di euro l'anno dal 2021 al 2023 e da 200 milioni dal 2024 al 2034. «Una vera miniera d'oro per un settore sempre più importante per garantire un welfare moderno, aiutare coloro che hanno o desiderano avere figli e, soprattutto, per contribuire ad alleviare il gap di genere che ancora oggi costringe moltissime donne a dover scegliere tra maternità e carriera», hanno commentato Tommaso Ferrari e Pietro Trincanato, rispettivamente consigliere comunale presidente di Traguardi. Un miniera da cui però non salterà fuori neanche un euro per il Comune di Verona, il quale potrebbe restare a bocca asciutta nonostante abbia presentato due progetti per accedere al finanziamento ministeriale.

«Su oltre 400 progetti che hanno ottenuto fondi, mancano quelli di Verona, incapace a quanto pare di elaborare e presentare progetti all'altezza delle richieste del bando ministeriale - hanno lamentato Ferrari e Trincanato - Novara ha ottenuto 3 milioni per gli asili nido, Torino addirittura la stessa cifra per due diversi progetti, ma nell'elenco delle proposte finanziate compaiono anche Ferrara (2,8 milioni), Belluno (108 mila euro) e alcuni comuni della nostra provincia, come Brentino Belluno (1,5 milioni) o Selva di Progno (460 mila euro). Non è la prima volta, e temiamo non sarà l'ultima, in cui la nostra città non riesce ad accaparrarsi nemmeno un euro fra quelli messi a disposizione dai bandi governativi o europei. E questo giro a fare le spese dell'inettitudine della nostra amministrazione è un ambito delicato, nel quale Verona sconta ancora deficit pesanti, come la carenza di almeno 200 posti negli asili nido. Un fallimento che rappresenta un vero e proprio schiaffo ai genitori veronesi, ma anche l'ennesima conferma che a chi governa la città riesce molto bene parlare di famiglia in termini ideologici, ma assai più difficile pensare e progettare interventi efficaci per sostenere e accompagnare le famiglie con azioni concrete e servizi efficienti. Di fronte a sconfitte come questa, le chiacchiere stanno a zero: non si può governare una città importante a colpi di slogan, e Verona non può permettersi di continuare a perdere i treni che le passano davanti».

Il Comune di Verona aveva chiesto due finanziamenti per un'asilo nido e una scuola dell'infanzia al Saval e per una scuola materna a Porto San Pancrazio. I due progetti, però, non figurano tra quelli finanziati nei prossimi cinque anni. La graduatoria, comunque, non è definitiva e gli uffici comunali scaligeri s'impegneranno nel verificarne la correttezza.

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