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«Tagliare indennità ai consiglieri comunali per fronteggiare emergenza sfratti»

Il movimento civico Traguardi ha proposto un emendamento al bilancio per ridimensionare i gettoni di presenza dei consiglieri in modo da aiutare le famiglie in stato di morosità con altri 100mila euro

Ridurre l'indennità di carica dei consiglieri comunali per contrastare l'emergenza sfratti a Verona. La proposta è stata avanzata oggi, 17 febbraio, dal movimento civico Traguardi che chiede un ridimensionamento dei gettoni di presenza dei consiglieri comunali per destinare 100mila euro alle famiglie in stato di morosità.

Con la scadenza del blocco degli sfratti, lo scorso 31 dicembre, sono circa 200 le famiglie residenti a Verona che rischiano di dover lasciare la casa in cui abitano, non riuscendo più a pagare l'affitto a causa della perdita del lavoro ma anche per il peso dei rincari di luce e gas degli ultimi mesi. In questo scenario di crisi sociale ed economica, che si è abbattuta pesantemente sulle fasce più deboli della popolazione e sulle famiglie monoreddito, Traguardi chiede alla politica locale un segnale forte. Il movimento ha proposto un emendamento al bilancio per destinare 100mila euro all'emergenza sfratti. Dirottando questa somma nel fondo a favore degli interventi per il sostegno della morosità incolpevole, si potrebbe ampliare la disponibilità di risorse e aiutare una cinquantina di famiglie in più.
Da un punto di vista tecnico l'emendamento potrebbe essere inammissibile, e dunque invotabile, ma se così fosse il consiglio comunale potrebbe comunque prendersi l'impegno formale di devolvere parte degli emolumenti a favore di questa emergenza, anche efficientando i lavori delle commissioni consiliari.

«Noi consiglieri comunali di Verona percepiamo un gettone di presenza di 150 euro, mediamente molto più alto del resto dei nostri colleghi del Veneto - ha spiegato Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi - Tanto per fare un esempio, si tratta del triplo rispetto a Padova. Secondo il bilancio di previsione 2022, il Comune di Verona liquiderà ai consiglieri comunali gettoni di presenza per un totale di 478mila euro, mentre Padova ne liquida per meno di 200mila. Ci rendiamo conto che il momento è di ristrettezze economiche anche per le amministrazioni pubbliche e che le risorse comunali di Verona sono già ampiamente impiegate per fronteggiare le numerose difficoltà di questo periodo pandemico, e proprio per questo pensiamo che i fondi possano essere reperiti dalle indennità dei consiglieri comunali, ai quali chiediamo, per quest'anno, di rinunciare a una parte del gettone di presenza che viene loro corrisposto per espletare l'incarico. Non è anti-politica, ma un gesto di solidarietà che possiamo permetterci di fare, mantenendo allo stesso tempo un compenso più che adeguato per le nostre attività istituzionali».
«È più che giusto retribuire l'attività istituzionale, ma in tempi di crisi sono i rappresentanti delle istituzioni i primi a dover fare un passo avanti per aiutare i cittadini più deboli - ha aggiunto il presidente di Traguardi Pietro Trincanato - In questo periodo di profonda tensione per le famiglie, intervenire sul tema degli affitti e degli sfratti è una questione di pace sociale».

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