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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Ambiente e mobilità sostenibile, consiglio comunale straordinario a Verona

Lo ha chiesto e ottenuto il movimento civico Traguardi, che chiederà di fissare l'obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica del 55% entro il 2030. Ferrari: «Verona deve puntare su politiche ambientali coraggiose»

Entro i primi 20 giorni di settembre verrà convocato un consiglio comunale di Verona straordinario per discutere una mozione presentata dal movimento civico Traguardi. Il documento chiede di fissare l'obiettivo di ridurre le emissioni di anidride carbonica (CO2) del 55% entro il 2030. «Ringrazio i colleghi dei gruppi di minoranza che hanno condiviso la richiesta di convocare questa seduta straordinaria - ha commentato Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi. - È importante affrontare la problematica ambientale partendo dal contributo che può dare l'ente locale. Ridurre le emissioni di CO2 non è facoltativo, ma un obbligo per le future generazioni. Non solo per vivibilità ma anche perché la sostenibilità è un driver per la crescita economica e l'attrattività di un territorio, perciò se Verona vuol essere competitiva sul piano nazionale e internazionale, deve puntare su politiche ambientali coraggiose».
In particolare, Traguardi preme affinché il Pums (Piano urbano della mobilità sostenibile) e il Paesc (Piano di azione per l'energia sostenibile e il clima) vengano riformulati e resi più coerenti con gli obiettivi fissati dall'Unione Europea in tema di mitigazione delle emissioni inquinanti e di rafforzamento della capacità del territorio di adattarsi agli inevitabili cambiamenti climatici. «Il Paesc non è ancora stato discusso e approvato dal consiglio comunale e deve già essere aggiornato, poiché si basa su un obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 al 40%, che è ormai superato - ha spiegato Ferrari - Lo stesso vale per il Pums, che, fra l'altro, è incoerente con gli obiettivi di diminuzione di CO2 previsti dal Paesc: indica una riduzione di 49mila tonnellate l'anno, di tre volte inferiore rispetto alle 155mila tonnellate annue indicate dal Paesc». Occorre mettere a sistema tutte le azioni, in programma o già in essere, per la mitigazione e l'adattamento, per esempio l'efficientamento energetico degli edifici comunali, e incentivare nuovi progetti pubblici e privati, come la realizzazione di nuovi impianti fotovoltaici. Altrimenti sarà impossibile anche solo pensare di accedere ai finanziamenti che arriveranno dall'Europa attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza».

Ambiente e mobilità sostenibile, questi dunque i temi del consiglio comunale straordinario ottenuto da Traguardi. Temi che riguardano i due assessorati diretti dal vicesindaco Luca Zanotto e da Ilaria Segala, entrambi in sella durante la biciclettata con cui sono stati presentati i lavori di completamento del collegamento ciclabile tra Piazza Bra e la Ciclovia del Sole. Lavori dai costi coperti in parte dalla Regione Veneto e in parte dallo Stato. «Facile andare mostrarsi belli e attivi con i soldi altrui - hanno criticato i consiglieri comunali del Partito Democratico Stefano Vallani, Federico Benini ed Elisa La Paglia - Più difficile mettere ordine nella rete ciclabile cittadina cresciuta disordinatamente negli ultimi 15 anni in quanto trainata quasi esclusivamente dalle iniziative edilizie dei privati. Oggi nei quartieri ci ritroviamo con tanti tratti di ciclabile realizzate spesso a titolo di opere compensativa che l'amministrazione non ha mai provveduto a collegare ed integrare in una rete ciclabile organica, comodo e sicura. Segala e Zanotto si mettano a lavorare per risolvere le criticità della viabilità ciclistica in tutti i quartieri, il che dovrebbe prevedere, oltre agli interventi infrastrutturali, anche una adeguata segnalazione dei percorsi e dei loro raccordi con la rete cicloturistica. Un altro aspetto nel quale a Verona siamo all’anno zero».
«Verona non ha bisogno di assessori che fanno propaganda in bicicletta, ma di un Pums operativo con tempistiche celeri e in grado di affrontare i gravissimi problemi della mobilità cittadina - ha concluso il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco - Invece il Pums di Verona è ancora sotto l'esame della Regione la quale ha chiesto più volte approfondimenti e integrazioni a causa di una documentazione lacunosa e di un piano ambientale insufficiente. Zanotto e Segala cercano di darsi una patina di ambientalismo per far dimenticare ciò che non sono riusciti a fare in questi cinque anni, e cioè dare una solida prospettiva di sostenibilità alla città. Il Comune non sta facendo quanto è nelle sue possibilità per limitare gli effetti nocivi dell'inquinamento che continuano a gravare pesantemente anche sulla salute pubblica. Per cinque lunghi anni, l'amministrazione ha ciondolato attorno a verde pubblico, promozione della ciclabilità e della pedonalità, realizzando le opere che erano già in cantiere ma senza dare la svolta ecologica di cui la città avrebbe bisogno».

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