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Amministrative 2017, tosiani divisi. Bertucco: "E il PD non ne approfitta"

Il consigliere comunale parla di una Verona governata dal trasformismo, con un centrosinistra che però non è ancora riuscito a fornire un'alternativa credibile

Una Verona governata dal trasformismo. Questo è il quadro politico dipinto dal consigliere comunale Michele Bertucco che definisce "terrificante" lo spettacolo della maggioranza in consiglio comunale. "Più il nostro sindaco insiste nell’ergersi a leader nazionale, più in città la sua amministrazione continua a perdere pezzi - scrive Bertucco - segno evidente che le ambizioni nazionali di Tosi sono nient’altro che un paravento, un tentativo di fuga dalla realtà".

"Mettendo da parte per un attimo l’inconcludenza e i danni arrecati alla città negli ultimi dieci anni - continua il consigliere di minoranza - occorre notare che già da mesi questa amministrazione funziona soltanto in virtù del sostegno esterno fornito dall’ex candidato sindaco di Forza Italia Luigi Castelletti e dell'ex ulivista Marisa Brunelli che, pur senza intervenire mai, garantiscono imperterriti il numero legale in aula, senza il quale non passerebbe nessuna delibera dato il malumore e lo scollamento che imperversano nella maggioranza. Se poi guardiamo alla biografia politica dell’ultimo transfugo annunciato, Andrea Sardelli (Dc, Forza Italia, Lega Nord, Gruppo Misto, Lista Tosi e ora con un piede di nuovo fuori) comprendiamo bene che il destino politico della città è sempre più nelle mani dei trasformismi".

Il caso di Sardelli citato da Bertucco viene ripreso dal Corriere, che parla ormai di rottura all'interno della galassia tosiana tra chi si riconosce in un centrodestra unito a forze come la Lega Nord e chi invece è fedele alla linea di rottura con la Lega tracciata proprio da Flavio Tosi con Fare!. Nell'ultimo appuntamento politico, il referendum costituzionale, la divisione è stata netta tra chi nei tosiani era per il No, con Lega Nord, Forza Italia e altri, e chi invece era per il Sì, come appunto Fare!. Il prossimo appuntamento politico saranno le elezioni amministrative di Verona, dove anche qui la rottura è evidente con la candidatura a sindaco di Casali. Ma prima, proprio a gennaio, ci sarà il rinnovo del consiglio provinciale, organo di secondo livello e quindi non saranno i cittadini a scegliere i consiglieri, ma saranno i consiglieri eletti nei comuni a poter eleggere tra di loro i componenti del consiglio provinciale. Tra i candidati del consiglio provinciale c'è proprio Andrea Sardelli, che in consiglio comunale a Verona sostiene Tosi, ma in consiglio provinciale è condidato con la lista Centrodestra Verona che raccoglie quei partiti di centrodestra avversi all'attuale sindaco di Verona.

Per questo Bertucco ha scritto che Sardelli è con un piede fuori dalla maggioranza, perché la possibilità di un suo passaggio nel gruppo misto c'è. "E in questo contesto di disgregazione politica del centro destra - conclude Bertucco - gli attuali vertici del PD non sono stati ancora in grado di dare una alternativa credibile".

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