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"Salvini non è Trump. Salvini è un perdente". Nuovo affondo di Flavio Tosi

Il sindaco di Verona e leader di Fare! se la prende con il Matteo leghista. "Con lui leader, il centrodestra non vince, si andrà al ballottaggio tra Renzi e il M5S"

Aveva già definito una fesseria credere che Trump fosse un presidente degli Stati Uniti anti-establishment. E probabilmente ritiene una fesseria ancora più grande credere che Matteo Salvini sia il Donald Trump italiano. Lo s'intuisce tra le righe della sua intervista al quotidiano La Stampa. "Non condivido molte cose del nuovo presidente degli Stati Uniti, ma in ogni caso lui è un magnate, uno che ha dimostrato di saper creare un impero e vincere una durissima sfida elettorale. Salvini invece ha dimostrato di saper perdere".

Parole del sindaco di Verona e leader di Fare! Flavio Tosi, che già aveva attaccato Salvini, ritenendo che la sua politica sia stata la vera causa della caduta del sindaco di Padova Bitonci, che secondo Tosi potrebbe essere seguito dal sindaco di Rovigo, mentre il ricatto di Venezia con la minaccia leghista di far cadere la giunta Brugnaro è un bluff. "Salvini parla a vanvera - ha detto Tosi a La Stampa - La Lega ha due assessori ma non è determinante per la maggioranza che governa Venezia.  

E il caso Padova potrebbe fare gioco a Tosi, con la Lega Nord che potrebbe portare avanti la sua linea di chiusura nei confronti di Forza Italia, avvicinando così i forzisti ai moderati di centro destra e quindi all'ipotetico asse Tosi-Alfano.

Molto, secondo Tosi, dipenderà dall'esito del referendum del 4 dicembre. "Se vince il Sì al referendum, ci sarà un raffreddamento molto forte tra Salvini e Berlusconi - continua il sindaco di Verona - significherebbe che larga parte di Forza Italia e del centrodestra avrà votato Sì. Se vince il No, si farà un governo di larghe intese per portare avanti la legislatura con Pd e Fi. La Lega non ci starà mai".

E su Salvini il giudizio è netto: è un perdente. "Il centrodestra alle politiche perde con certezza se Salvini mantiene la sua pretesa di essere il capo - conclude Tosi - Il ballottaggio sarebbe Renzi e uno dei 5 Stelle. Berlusconi è una persona con la testa sulle spalle, ci tiene a far pesare i suoi voti a Roma mentre Salvini cerca di prendere quanti più voti possibili per fare il capo dell'opposizione. Capisco che c'è il voto di protesta, ma Trump non è un poveraccio che viene dai ghetti, non è Salvini che è stato doppiato a Milano da Forza Italia. Se non era per Parisi candidato, il centrodestra non sarebbe arrivato al ballottaggio. A Roma e a Torino poi la Lega ha fatto un grande flop".

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