Il sindaco di Verona, in scadenza di mandato, ha presentato ieri martedì 21 luglio il suo nuovo movimento politico, espressione diretta di quella Fondazione “Ricostruiamo il Paese” da lui promossa, oramai quasi due anni fa a Mantova, e che già nel nome lasciava intravvedere un orientamento su scala nazionale. In mezzo ci sono state le giornate convulse dei mesi scorsi, durante le quali Flavio Tosi si è visto mettere alla porta direttamente dal segretario della Lega Nord Matteo Salvini. Le elezioni regionali in Veneto, stravinte poi dal già governatore leghista Luca Zaia, saranno ricordate non solo per l’annunciata disfatta PD, ma soprattutto per quello strappo tutto interno al partito delle camicie verdi.

Una rottura nient’affatto indolore, vissuta da Tosi sotto il segno di sentimenti contrapposti; da un lato la tristezza nell’abbandonare un partito all’interno del quale era politicamente nato (impossibile dimenticare le lacrime di Tosi dal palco mentre annuncia la volontà di candidarsi ugualmente alle Regionali), dall’altro la volontà di ripartire subito abbracciando una nuova e impegnativa sfida politica. Ed ecco allora, dopo aver ottenuto un ottimo 12% alle amministrative, arrivare con ieri il tanto atteso momento del rilancio. La sede è quella delle grandi occasioni, Roma all’interno della sala conferenze di Montecitorio, e la posta in palio tra le più prestigiose, il governo nazionale. Vestito in giacca beige e camicia azzurra, Flavio Tosi lancia così “Fare!”, un movimento politico che si presenta anzitutto come una sorta di grande “lista civica nazionale”. Insieme a lui ci sono alcuni fedelissimi del sindaco, come Fabio Venturi presidente dell’Agsm, ma anche quei sei parlamentari che a seguito della faida leghista hanno comunque scelto di restare al suo fianco, abbandonando Salvini.

Per quanto riguarda i programmi politici, tutto è ancora in via di formazione, ma una cosa appare già evidente: il nuovo movimento di Tosi vuole essere un’alternativa di centrodestra al governo di Renzi, ma con moderazione e serietà. Pertanto opposizione politica sì, ma costruttiva e potenzialmente dialogante. Niente demagogia, nessuna contrapposizione pregiudiziale nei confronti nessuno. È chiaramente un Tosi moderato, quello che si prepara a entrare in scena sul palco della politica nazionale, e la cosa non stupisce poi più di tanto. Grandi aperture vengono avanzate nei confronti di tutto il centrodestra, da Berlusconi a Salvini, da Fitto alla Meloni e persino Alfano e Passera. Più costruttivi di così. Si tratterà poi di vedere chi di questi effettivamente raccoglierà l’appello. Ad ogni modo, l’idea di grande apertura al dialogo pare essere già ben evidente, e la riconferma si ritrova nelle parole stesse di Tosi riportate dall’Arena: “L'obiettivo è creare un manifesto politico del centrodestra e chiunque si collochi in quest'area può sostenerlo. Per la leadership sosteniamo ancora le primarie”.

Su alcuni temi caldi, Tosi non teme comunque sin da ora di confrontarsi, e così in merito alla questione dell’euro si pronuncia contro ogni possibile fuoriuscita dell’Italia dall’eurozona, mentre circa il tema dell’immigrazione, propone che vengano assegnati permessi di soggiorno europei temporanei a chi attraversa il suolo italico. Come la luce gialla proiettata dal faro che campeggia nel simbolo del suo nuovo movimento politico, Tosi guarda già molto lontano. E non potrebbe fare altrimenti. Nel 2017 alle comunali veronesi non potrà candidarsi personalmente, ma il suo nuovo movimento darà sicuramente battaglia. Mentre per il 2018, salvo ribaltoni al momento imprevedibili, per l’attuale sindaco di Verona si tratterà di fare davvero sul serio: nuove elezioni politiche nazionali e sfida a Renzi per conquistare Roma.