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Tosi sul referendum del 17 aprile: "Giusto così: il quesito era privo di senso"

Il sindaco di Verona tira un sospiro di sollievo per il mancato raggiungimento del quorum: "Ci mancava solo che non permettessimo più l'estrazione principalmente del gas o del petrolio"

"Siamo un Paese che ha una bolletta energetica carissima e, dopo aver fatto per due volte la scelta sbagliata di rinunciare al nucleare, ci mancava solo che non permettessimo più l’estrazione principalmente del gas o del petrolio quando, invece, possiamo farlo in maniera regolare e sicura sul nostro territorio". Questo il pensiero del sindaco di Verona Flavio Tosi sul mancato raggiungimento del quorum del referendum del 17 aprile
"È stato giusto così: noi del Fare abbiamo fatto propaganda o per il non voto o per il voto contrario perché il Sì sarebbe stato un voto contro il progresso e contro l’autosufficienza energetica del nostro Paese, in un momento in cui, guarda caso - come peraltro spesso accade solo in Italia - ancora una volta sono state rese pubbliche e amplificate notizie di scandali legati al tema referendario. In realtà il quesito era privo di senso, le nuove trivellazioni comunque non ci saranno in prossimità delle spiagge perché già oggi nuove trivellazioni si possono effettuare solo a una distanza di 12 miglia marine dalla costa, ciò vuol dire a 21 chilometri dalla riva. Chi politicamente l'ha cavalcato, la destra di Salvini-Berlusconi-Meloni e la sinistra, ha perso. La Regione del Veneto ha anche speso denaro pubblico per promuovere il voto, restando per fortuna lontana dal quorum, quindi ha perso anche il Governatore Zaia. Hanno vinto l'Italia e il nostro interesse nazionale: l'ENI non è una lobby straniera, è una grande azienda italiana", ha concluso infine il segretario di Fare!.

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