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Flavio Tosi sostiene il presidenzialismo: «È cosa buona e giusta, indecorosi gli attacchi a Berlusconi»

Da Verona Tosi difende l'idea di una riforma costituzionale per trasformare l'Italia in un paese che vedrebbe il presidente della Repubblica eletto direttamente dai cittadini

«Il presidenzialismo è cosa buona e giusta, una riforma democratica dal momento che darebbe al popolo la possibilità di scegliere il presidente della Repubblica. Sarebbe la cosa migliore, la riforma più opportuna peraltro dopo le imbarazzanti sceneggiate del parlamento viste negli ultimi anni, prima delle forzate rielezioni di Napolitano e Mattarella». È un fiume in piena il consigliere comunale a Verona Flavio Tosi che, senza giri di parole, entra nel vivo dell'attualissimo dibattito scatenato dalla recente intervista rilasciata da Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, partito al quale lo stesso Tosi risulta ad oggi iscritto.

Berlusconi, il presidenzialismo e le dimissioni di Mattarella. Zardini: «Attacco alle istituzioni». Il cavaliere nega

L'ex sindaco di Verona Flavio Tosi prosegue così in una lunga nota affidata ai social: «Trovo indecorosi gli attacchi strumentali contro il presidente Berlusconi, che non ha detto nulla contro il presidente Mattarella, ha solo spiegato una normalità istituzionale: dal momento che entrerà in vigore una riforma come il presidenzialismo, è conseguente che sarà Mattarella, da insigne costituzionalista e uomo delle istituzioni qual è, il primo a fare un passo indietro». 

Come ricordato ieri, di vedute assai diverse è tra gli altri il deputato veronese del Pd Diego Zardini, il quale ha parlato di «attacco alle istituzioni» con riferimenti alle parole pronunciate da Berlusconi nella sua intervista. Al contrario, lo stesso Tosi ha stigmatizzato questo genere di critiche, in particolare contestando le frasi del presidente nazionale dall'Anpi Gianfranco Pagliarulo. Quest'ultimo aveva infatti detto: «Le parole di Berlusconi che evocano le dimissioni di Mattarella confermano il pericolo presidenzialista che l'Anpi denuncia da tempo. L'accoppiata presidenzialismo-autonomia differenziata, frutto dell'accordo Meloni-Salvini-Berlusconi, scardina la Costituzione, cancella la figura del presidente della Repubblica come garante di tutti, svuota definitivamente il parlamento, rompe l'unità nazionale. Solo l'impegno unitario di tutte le forze democratiche potrà fermare questa deriva pericolosa che tende a cancellare la Costituzione del 1948», concludeva il presidente nazionale dall'Anpi Gianfranco Pagliarulo.

Flavio Tosi ha commentato così: «Riguardo l'Anpi che ha attaccato Silvio Berlusconi: i veri partigiani si sono battuti per la libertà e la democrazia, quindi anche per la possibilità che Berlusconi si candidi a un'elezione popolare per la presidenza della Repubblica. Poi ogni cittadino sarebbe libero di votarlo o non votarlo, ma democrazia è permettere la possibilità a tutti di candidarsi alla vita civile e politica del paese».

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