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Tosi attacca: "La mancanza di una firma blocca i posti letto per i malati cronici"

"Da mesi tutti gli ulteriori cento posti letto allestiti negli ospedali di comunità all’interno dell’Ulss 20 di Verona sono pronti, ma non possono venire utilizzati per un motivo tanto semplice quanto drammatico", afferma il sindaco di Verona

Strutture pronte ma bloccate dalla mancata firma del dirigente competente, meno servizi alle persone malate, montagne di soldi pubblici gettati al vento. Da mesi tutti gli ulteriori cento posti letto allestiti negli ospedali di comunità all’interno dell’Ulss 20 di Verona sono pronti, ma non possono venire utilizzati per un motivo tanto semplice quanto drammatico: manca la firma necessaria all’apertura da parte del dirigente responsabile. Nel frattempo, si capisce, si privano i malati - in questo caso soprattutto quelli più anziani - di un servizio di prossimità più vicino al proprio domicilio e psicologicamente meno “stressante” dell’ospedale vero e proprio. In questo modo, oltre a sovraffollare i nosocomi, si generano enormi sprechi di denaro. Basti pensare che un posto letto in medicina interna costa giornalmente al sistema sanitario 250 euro in più rispetto all’ospedale di comunità (400 euro circa il primo, 135 il secondo), e dunque la mancanza di questa firma da parte del dirigente regionale brucia più o meno 25 mila euro al giorno, 750 mila euro al mese. Soldi, ovviamente, dei cittadini veneti”. Queste le parole del sindaco Flavio Tosi sui posti letto da mettere a disposizione dei malati cronici che necessitano di un ulteriore periodo di degenza prima fare rientro a casa. 

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