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Tosi: "Io premier? Tanto non sarà la Lega a vincere le elezioni"

Il sindaco di Verona, intervistato nel corso del programma radiofonico "Un giorno da pecora", ha parlato di candidature, di rottamazione e dei suoi punti d'incontro con l'homo novus del Pd Matteo Renzi

Cosa accomuna Matteo Renzi e Flavio Tosi? Quali sono i progetti della Lega per le prossime elezioni? Chi dovrebbe andare alla guida del paese? A queste e ad altre domande ha cercato di rispondere questa mattina il sindaco di Verona, ospite alla trasmissione di Radio 2 “Un giorno da pecora”. Dopo l'intervista ad Omnibus su la7, Tosi torna a parlare ai media. Interpellato dagli irriverenti microfoni, il primo cittadino scaligero ha scherzato e risposto tono su tono alle battute del presentatore, in un clima cordiale e disteso. Eppure i temi che sono stati toccati nel corso dell'intervista non sono certo stati tra i più semplici e, anzi, nel poco tempo della trasmissione è emersa chiara la linea politica del sindaco e la sua visione del partito e dell'Italia.

SIMILITUDINI E DIFFERENZE - Si comincia scherzando su una dichiarazione di Roberto Maroni, che ha recentemente sostenuto che proprio il sindaco veronese sia “il Renzi della Lega”. Tosi non ha mollato il punto e, ridendo, ha risposto che, chissà, “magari è Renzi che è il Tosi del Pd”. Per il sindaco leghista, “Matteo sta facendo adesso una battaglia di democrazia interna, spero che riesca a vincerla. Io questa battaglia l’ho già fatta insieme a Maroni”.
 Ma le analogie non finiscono qui: Renzi spesso è considerato il più a destra nel Pd, ha incalzato il conduttore, come si vede invece Tosi nello scenario nel centrodestra? “Io sono il più a sinistra della destra - ha risposto il sindaco - Sia io che lui riusciamo a raccogliere un consenso che va al di là dell’appartenenza politica”. E per quanto riguarda le “rottamazioni”? C'è qualcuno che Tosi lascerebbe volentieri a casa tra i membri del Carroccio? Magari lo scomodo Calderoli? “La Lega – ha replicato il veronese – ha già fatto un ricambio attraverso i congressi”, e per quanto riguarda Calderoli “lui è stato un ottimo ministro, ed ora è un valente dirigente del movimento”.

IN VISTA DELLE POLITICHE - La questione forse più interessante, però, è stata quella delle prossime candidature politiche. Per Tosi la Lega deve “trovare uno che gode del più ampio consenso possibile. Ce ne sono tanti: Salvini, Zaia, Cota, Giorgetti...”, ma in realtà, secondo la sua opinione “ di chi fa il candidato premier a noi non è che freghi tantissimo: tanto è improbabile che la Lega esprima il prossimo presidente del Consiglio”. Nemmeno se il candidato fosse proprio lui? “Flavio Tosi, come tutti i militanti della Lega - ha sottolineato - farebbe il candidato premier se lo decidesse il partito. Comunque facile che il prossimo premier sia un tecnico e non un politico”. E allora chi potrebbe andare a palazzo Chigi? Pistola alla tempia, e guardando gli attuali membri dell'esecutivo, la scelta di Tosi ricadrebbe su Corrado Passera, “una figura che ha grandi capacità”.

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