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Giovedì, 25 Aprile 2024
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L'ex leghista Flavio Tosi felice della svolta europeista di Salvini in appoggio a Draghi

«Credo che la "svolta" del leader della Lega possa essere positiva», dice l'ex sindaco Tosi

La crisi di governo entra nel vivo e quest'oggi, lunedì 8 febbraio, il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi riprenderà le consultazioni con i partiti. Dalle ore 15 sono previsti gli incontri con i partiti più piccoli, da Azione ai centristi, mentre martedì 9 febbraio le consultazioni si terranno già dal mattino con tutti gli altri partiti. Le delegazioni di Pd, Italia Viva e poi Forza Italia, Lega e M5S verranno ricevute da mezzogiorno in poi. Nel frattempo in terra veronese fa molto parlare la svolta "europeista" di Matteo Salvini, leader della Lega che all'improvviso ha deciso di appoggiare la nascita del futuro governo Draghi.

Una scelta tatticamente suggerita nelle scorse ore anche dall'ex sindaco di Verona Flavio Tosi che, in modo esplicito, aveva sponsorizzato l'idea dell'ingresso nella squadra di governo non solo di Forza Italia ma anche della stessa Lega, suo ex partito di riferimento prima di esserne espulso anni or sono. Oggi, dopo che al primo giro di consultazioni Salvini ha detto esplicitamente di voler portare la Lega a governare il Paese fianco a fianco anche di ministri espressione del Pd, dei Cinque Stelle e persino di Italia Viva, l'ex primo cittadino di Verona Flavio Tosi esprime tutta la sua soddifsfazione: «Il fatto che Mario Draghi stia riuscendo a coinvolgere una maggioranza ampia conferma l'autorevolezza della sua personalità. - afferma Flavio Tosi - Draghi è uomo di spessore e rango internazionale, bene che abbia un forte sostegno del parlamento. Ed è un fatto positivo che anche Matteo Salvini abbia voluto essere della partita, nell'interesse del Paese e in linea con i desiderata del suo elettorato, costituito dalle imprese e dai suoi lavoratori, da artigiani, commercianti, agricoltori e partite Iva».

Flavio Tosi - foto profilo Facebook-2-2

Flavio Tosi

Una mossa quella di Salvini che, forse, ha spiazzato più i suoi alleati di centrodestra del partito di Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, che non i suoi futuri alleati di governo del Pd. Il segretario dem Zingaretti, infatti, ha avuto gioco facile nel dichiarare che, alla fin fine, «Salvini ci sta dando ragione sull'Europa, ora ne valuteremo la coerenza». Al contrario in Fratelli d'Italia la linea dell'opposizione pare aver spaccato il partito, dopo che lacerata è stata anzitutto l'alleanza del centrodestra, certo sempre pronta ad essere riproposta in caso di elezioni.

Flavio Tosi commenta così la decisione di Salvini di appoggiare Draghi: «Auspicavo che Salvini potesse compiere questa scelta, perché il ceto produttivo più dinamico gli chiedeva di non lasciare l'asse della maggioranza ai 5 Stelle ed al Pd zingarettiano. Credo che la "svolta" del leader della Lega possa essere positiva anche in prospettiva, per riposizionare la Lega su un'area più liberale e pragmatica, in linea con la sua storia, senza lasciarla ai margini o nelle mani del grillini come successo dal 2018 a oggi. Ora si deve ragionare sul biennio, - conclude Flavio Tosi - con un governo che vada avanti fino a fine legislatura nel 2023. Draghi e la sua squadra sapranno utilizzare al meglio i 209 miliardi di fondi europei: investimenti, riforme e quindi crescita. L'Italia può ripartire».

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