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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coletto: "Tetto spesa per i privati? Non vedo catastrofi all'orizzonte"

L'assessore veneto alla sanità Luca Coletto ha rilevato che i tetti di spesa 2012 per il privato convenzionato "hanno avuto una decurtazione di circa 9 milioni di euro sull'assistenza ospedaliera"

L'assessore veneto alla sanità Luca Coletto ha rilevato che i tetti di spesa 2012 per il privato convenzionato "hanno avuto una decurtazione di circa 9 milioni di euro sull'assistenza ospedaliera, compensati da un aumento di circa 5 sulla specialistica ambulatoriale e da una riserva di 4 milioni per acquisto di prestazioni da parte delle Ulss su autorizzazione della Giunta. Non vedo catastrofi all'orizzonte, ma una prospettiva di razionale equilibrio e considero improprio sventolare ipotetici licenziamenti facendo così leva sull'allarme sociale tra i lavoratori". Coletto lo ha rilevato rispondendo alle polemiche sulla determinazione dei tetti di spesa della sanità privata convenzionata fissati ieri dalla Giunta veneta.

"Quanto ai ricoveri - ha aggiunto l'assessore - ne abbiamo riconosciuti 87.228, con una diminuzione, da considerarsi fisiologica, stante che molte prestazioni prima erogate in regime di ricovero sono state autorizzate nell'ambulatoriale (cosa resa possibile dai progressi della medicina) che, non a caso, ha visto aumentare il budget di circa 5 milioni. Non dimentichiamo poi che il tasso dei ricoveri al 140 per mille abitanti va rispettato per legge, sia dal pubblico che dal privato convenzionato".

"Forse - ha proseguito l'esponente di palazzo Balbi - non si coglie appieno la difficoltà generale del momento e l'imperativo categorico di ottimizzare l'uso delle risorse. Il pubblico lo sta facendo ed il privato, che ne ha tutte le capacità, non può essere da meno".

Quanto alle presunte disparità tra struttura e struttura, "mi limito a ricordare - ha concluso Coletto - che i criteri seguiti per l'assegnazione dei fondi sono del tutto oggettivi. Non capisco come si sarebbero potute creare delle penalizzazioni utilizzando (per tutti) l'analisi dei volumi di attività complessivi assegnati ad ogni singolo erogatore nel 2010 e nel 2011, il tasso di ospedalizzazione al 140 per mille abitanti e la spesa effettivamente sostenuta dalla Regione nei due anni precedenti. E' ovvio peraltro che, esattamente come accade per il pubblico, nelle aree della regione dove i conti sanitari sono più in difficoltà è necessario uno sforzo di ottimizzazione maggiore".

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