Alta Velocità e Pedemontana, 5 Stelle: "Saranno analizzati costi e benefici"
Il PD teme che il nuovo governo gialloverde possa bloccare la Tav: "Sarebbe una sciagura", ma i contrari all'opera replicano: "La realizzazione dell'opera è la vera sciagura"
Un banco di prova importante per il nuovo governo gialloverde. Un tema che interessa anche i cittadini veronesi e su cui si misurerà la forza delle anime che compongono l'esecutivo Conte. Sull'Alta Velocità e più in generale sulla politica che riguarda le grandi opere infrastrutturali, il governo Lega-5 Stelle si gioca molto in termini di credibilità e solidità. Per valutare i fatti ci vuole tempo, ma intanto gli annunci sono chiari: le opere in fase di realizzazione in Veneto saranno ispezionate dal nuovo ministro alle infrastrutture e ai trasporti Danilo Toninelli. "Tav e Pedemontana saranno sottoposte ad un'analisi costi-benefici, come previsto dal contratto di governo sottoscritto da Movimento 5 Stelle e Lega", hanno fatto sapere i parlamentari e i consiglieri regionali 5 Stelle, che non hanno mai nascosto la loro contrarietà a queste opere.
Il confronto sulla Pedemontana potrebbe essere fonte di attrito tra i due alleati di governo, mentre sulla Tav lo scontro è principalmente tra 5 Stelle e Partito Democratico. "Una sciagura", commenta il senatore PD Vincenzo D'Arienzo che difende l'Alta Velocità. D'Arienzo teme che il governo del cambiamento possa bloccare i lavori della Tav Brescia-Verona proprio adesso che i cantieri sono al via dopo una lunga procedura burocratica. "Abbiamo un ministro per le infrastrutture ostile agli interessi di Verona e parlamentari che lavorano contro il futuro sviluppo - prosegue D'Arienzo - Anziché fare squadra e tirare nella medesima direzione per la crescita, c'è chi mina le fondamenta, come i grillini. Spero che al ministro Toninelli arrivino, forti e chiari, segnali diversi da quelli lanciati dai suoi amici grillini".
Per D'Arienzo lo stop alla Tav sarebbe una sciagura per il territorio, mentre per i No Tav è l'Alta Velocità la vera sciagura.
Non capiamo su cosa siano fondate le parole di D'Arienzo, visto che il progetto Tav è degli anni '80 basato su esigenze degli anni '70 che verrebbe costare 80 milioni di euro al chilometro (tutti soldi pubblici) per servire al massimo il 5% dell'utenza ferroviaria. Con gli 8 miliardi di euro di costo previsto tra Brescia e Padova quante altre opere veramente necessarie ed utili si potrebbero fare sul territorio? Ad esempio il collegamento ferroviario tra la stazione di Porta Nuova e l'aeroporto Catullo che costerebbe più o meno come due chilometri di Tav. Se verrà finalmente fatta una vera analisi costi-benefici avremo la conferma che l'opera serve solo a chi la costruisce ma non porterebbe nessun vantaggio economico e trasportistico per italiani.