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Tav Brescia-Verona, Legambiente Lombardia attacca: "Tracciato obsoleto"

Il responsabile trasporti Dario Ballotta, esprime tutti i proprio dubbi sul percorso della linea che dovrebbe collegare la città lombarda con quella veneta: "Tale tracciato deve essere valutato da una analisi costi-benefici"

È il responsabile trasporti di Legambiente Lombardia Dario Ballotta, in una nota diffusa agli organi di stampa, ad attacare anche una volta sulla linea Tav che dovrebbe unire Brescia con Verona. Eccole sue parole:  

"Se è valido il vecchio tracciato disegnato 20 anni fa della TAV Brescia-Verona, tale tracciato deve essere valutato da una analisi costi-benefici. Cioè da uno strumento moderno che non subisca le pressioni esterne di politica e costruttori e che si basi su valutazioni tecniche ed economiche oggettive. In questo modo potremo capire se è fondata la posizione di chi ritiene ancora valido un lavoro obsoleto fatto dall'ex direttore del Ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza, che assumeva come normali 70 milioni di costo a km (a fine opera) della linea ferroviaria e che dava per buono un tracciato destinato a rimanere privo di passeggeri, visto che non intercetta il traffico Intercity di Brescia né quello turistico del Garda. Un'analisi costi-benefici forse ci chiarirà perché ci si ostina a insistere su un modulo Tav da 300 km/h che esclude l’utilizzo dei treni merci e, con le sue caratteristiche tecniche inadatte a un’area densamente popolata e policentrica, divora suolo ed energia. Il vecchio tracciato ha anche il difetto di distruggere più ricchezza - quella prodotta dai vigneti del Lugana - di quanta potrà generarne, dal momento che secondo tutti gli esperti la linea resterà semivuota come accade oggi sulla Milano-Torino anch'essa priva di fermate intermedie. La tesi che collegare l’aeroporto di Montichiari, semivuoto da 15 anni, serva per rilanciare lo scalo è del tutto priva di fondamento. L’importanza degli scali si misura in base alla loro efficienza, alle tariffe aeroportuali e alla domanda di traffico che possono attirare. Se per sviluppare un aeroporto si parte dal collegamento ad Alta velocità, non ci siamo. Basti pensare che l'Alta velocità tocca pochissimi scali europei e tutti con un traffico attorno ai 60 milioni di passeggeri/anno, come Parigi e Amsterdam, e non sui 10.200 passeggeri come Montichiari.

Una aggiornata valutazione del progetto, chiesta in vario modo dal territorio bresciano e da quello veronese, deve correggere una logica delle grandi opere pubbliche oggi non più sostenibile e non può essere cassata dal pronunciamento della direzione provinciale del PD bresciano".

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