Quote rosa. Il Tar dà ragione al Comune e l'assessore torna al suo posto
Il Tribunale Amministrativo Regionale del Veneto ha respinto il ricorso presentato dal alcuni membri della minoranza di Sona, i quali contestavano una presunta irregolarità nella composizione della Giunta comunale
È arrivato giovedì l'esito della sentenza del TAR Veneto che respinge la richiesta di sospensione di Gianmichele Bianco ad Assessore del Comune di Sona per le questioni delle quote rosa in Giunta perché non fondato.
L’offensiva giudiziaria era stata presentata dai consiglieri Bonometti, Furri, e da Mara Brutti per l’associazione Donna e Futuro, patrocinati dall’ex Sindaco Gualtiero Mazzi.
Il TAR ha respinto la richiesta di sospensione della nomina di Bianco motivando che la composizione della Giunta risulterebbe essere secondo la norma, obbligando i ricorrenti a pagare in solido le spese legali quantificate in duemila euro oltre agli oneri previsti.
“Finalmente possiamo ritornare a lavorare per la gente del Comune e non essere più distolti da ricorsi basati sul nulla che fanno perdere energie e soldi a tutti noi”, ha dichiarato l’Assessore Gianmichele Bianco.
Quasi tutta la minoranza, in particolare Enrico Cordioli in rappresentanza del PD e della lista Nuove Prospettive, Flavio Bonometti per la lista Progetto Comune, Gianluigi Furri per la Lega Nord, il Movimento Cinque Stelle con Federico Zanella avevano dapprima spedito una diffida al Sindaco sulla composizione della Giunta di Sona richiedendo di ritirare in particolare la nomina di Bianco, e poi Bonometti, Furri e Mara Brutti con il patrocinio di Gualtiero Mazzi avevano ricorso al TAR per contestare la percentuale di presenza delle quote rosa che secondo loro non era rispettosa della legge.
"Fatti singolari sia la diffida sia il ricorso al TAR – afferma Bianco – poiché bastava che i ricorrenti avessero effettuato una semplice ricerca su internet per scoprire che Sona era ok, evitando di buttare quasi 9000 euro di spese legali che potevano essere usati per scopi più alti. L’Impressione fin da subito era che pur di contrastare la mia presenza in Giunta avessero messo in piedi un ricorso senza alcun fondamento. Ce lo insegnano fin da piccoli che prima di fare qualsiasi cosa – continua Bianco – è bene documentarsi. Chiunque voglia fare l’amministratore di un Comune, poi, meglio se è preparato prima di prendere decisioni per migliaia di persone: e coloro che hanno mandato diffida e ricorso è del tutto evidente che non si sono minimamente informati prima di agire. Triste ed inadeguato questo comportamento".
La Giunta di Sona è quindi rispettosa della legge con due donne e tre uomini oltre al sindaco. “Mi fa un po' sorridere quando quella parte della minoranza che ha diffidato e ricorso afferma che questa è una battaglia politica e non c'è nulla di personale – dice l’Assessore Gianmichele Bianco – poiché è del tutto evidente che non hanno ancora compreso come dev'essere la nuova politica adeguata ai tempi che viviamo. La mia politica è infatti assolutamente personale, perché credo che solo stando a contatto con la gente, dando tutto se stessi, mettendoci sempre la faccia anche quando si sbaglia, si conduca una buona politica. Mi sono stancato di coloro che separano la politica dal personale: si tratta in tutta evidenza di politici vecchi, anche a dispetto della giovane età per alcuni di loro, che non hanno altro modo di proporsi se non tramite attacchi vuoti. In anni di consiglio e commissioni non ricordo una proposta seria da parte dei ricorrenti. Ed ora che faranno? Non hanno idee, le uniche che hanno sono quelle di fare continui ricorsi ai tribunali, e pure qui con tristi esiti. È quello che i loro elettori volevano?”
Ora il TAR entrerà nel merito della vicenda quote rosa a Sona anche se ha già anticipato che in prima analisi la Giunta di Sona e’ correttamente composta.
