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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Strisce pedonali fantasma, Tosi: "Colpa patto di stabilità". Bertucco: "Usare proventi multe"

In generale la segnaletica orizzontale sulle strade cittadine non gode di ottima salute, e a correre i rischi maggiori sono ovviamente pedoni e ciclisti, ma anche gli stessi automobilisti

Da viale delle Nazioni di fronte al centro commerciale Adigeo, dove nonostante le nuove barriere introdotte in molti ancora attraversano la strada, fino a Porta Nuova ed altre zone di Verona, il tema delle cosiddette "strisce pedonali fantasma" si fa sempre più pressante. Ma il problema non riguarda solo gli attraversamenti, anzi, ad essere coinvolta è l'intera segnaletica orizzontale cittadina che avrebbe decisamente bisogno di essere "rinfrescata".

Stando alle parole del nuovo assessore alla Mobilità Luca Zanotto, in vista dovrebbe esserci un investimento di circa 50 mila euro per intervenire nei luoghi di maggior pericolo, specie in vista della riapertura delle scuole a settembre. Sul tema non sono mancate le polemiche, tra chi ha ovviamente fatto ricadere le responsabilità sulla passata Ammninistrazione e chi, invece, si è difeso a spada tratta dando ogni colpa al "famigerato" Patto di Stabilità.

"Il budget annuale sufficiente per posare o ripristinare la segnaletica (orizzontale e verticale) - ha spiegato l'ex Sindaco di Verona Flavio Tosi - si aggira intorno al milione e mezzo di euro; tale somma veniva in passato investita con regolarità, ma l'attuale contesto normativo nazionale impedisce di utilizzare questo importo. La causa è da individuarsi nel famigerato Patto di Stabilità, il quale da alcuni anni vieta di spendere gli avanzi del bilancio comunale ed obbliga ad accumularli presso la Tesoreria Centrale dello Stato, col risultato aberrante che Verona ha oggi oltre 120 milioni congelati a Roma, non può toccarli, mentre la nostra capacità di spesa totale annuale (limite imposto sempre dalle leggi dello Stato) è di poco superiore ai 20 milioni (comprensivi di ogni tipologia di opera), una cifra ridicola per far fronte alle esigenze della città".

In attesa di scoprire se le cose andranno meglio in futuro e cosa sarà in grado di fare l'Amministrazione Sboarina, qualche suggerimento in merito a come implementare la sicurezza di pedoni e ciclisti ha provato a fornirlo dai banchi dell'opposizione il consigliere comunale Michele Bertucco: "C’è una cosa che l’amministrazione comunale può fare da subito: reinvestire su questo specifico capitolo di spesa i proventi delle multe stradali in misura ben più significativa di quanto fatto finora. È la legge stessa ad obbligare i Comuni a spendere in sicurezza stradale almeno il 50% di quanto essi raccolgono dai verbali di sanzione al codice della strada, finora però solo una piccola parte, spesso infinitesima, è stata spesa per risolvere e mettere in sicurezza i punti neri della rete stradale che mietono vittime tra i ciclisti e i pedoni".

Il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune ha poi voluto snocciolare qualche dato a riprova della sua tesi: "Dagli ultimi 3 riparti delle multe, la sicurezza di pedoni, ciclisti, anziani e bambini ha ricevuto appena 750 mila euro a fronte di entrare per circa 38 milioni di euro: 400 mila euro nel 2013 a fronte dei 14,7 milioni incassati; 150 mila mila euro nel 2014 a fronte di oltre 11 milioni incassati; appena 208 mila euro a fronte di 13,2 milioni incassati nel 2015. Resta inoltre il dato inaccettabile per cui ciò che non viene reinvestito (ed ogni anno si aggira tra il 40% e il 50%) finisce nel bilancio generale del Comune, vale a dire che viene usato per la spesa corrente. Le multe non basteranno a rendere Verona una città a misura di bambino ed anziano, - conclude quindi Michele Bertucco - ma una gestione più attenta potrebbe salvare più di qualche vita".

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