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Venerdì, 19 Aprile 2024
Politica Centro storico / Piazza Bra

Il nodo delinquenza (anche minorile) a Verona, l'ass. Zivelonghi punta sulla prevenzione. Critiche dalle opposizioni

Scoppia la polemica sul tema sicurezza nel capoluogo scaligero, l'ass. Stefania Zivelonghi anticipa il "Piano" dedicato: «È una strada nuova per metodologia di intervento e partecipazione che andrà in parallelo con l’azione quotidiana e costante della polizia locale e delle forze dell’ordine»

Verona città sicura, Verona città insicura. Come spesso accade, e come spesso è avvenuto già in passato, prima con la giunta Tosi e poi pure con quella Sboarina, il tema della "sicurezza" ed il suo rovescio, ovvero l'insicurezza (reale o percepita che sia in fondo poco conta), torna ad essere al centro del dibattito pubblico cittadino. L'amministrazione comunale guidata dal nuovo sindaco Damiano Tommasi si trova infatti a dover affrontare una lunga sequela di critiche che vari membri dell'opposizione a Palazzo Barbieri rivolgono alla giunta e, inevitabilmente, all'assessora competente in materia, vale a dire Stefania Zivelonghi.

L'esponente della Lega Nicolò Zavarise, senza tanti fronzoli, in una nota afferma: «I fatti di cronaca smentiscono clamorosamente l’assessora alla sicurezza che solo pochi giorni fa, all’indomani di due rapine in strada aveva definito Verona una città sicura. Cara Zivelonghi, Verona negli ultimi mesi è diventata una città insicura; lo dicono i fatti di cronaca. La spaccata ad un’attività commerciale, in pieno centro, proprio a due passi da Palazzo Barbieri è solo l’ultimo di una serie di episodi che confermano il disagio e il degrado che viene ormai segnalato quotidianamente dai cittadini sia dei quartieri che dalla città». E ancora, aggiunge lo stesso consigliere comunale Nicolò Zavarise: «Aggressioni, scippi, furti, ma anche il ritorno di accattoni e mendicanti sono i segnali di un’assenza dell’amministrazione di sinistra in fatto di sicurezza. Verona ha bisogno di iniziative concrete e non di parole di circostanza, come quelle sentite sinora e smentite dai fatti». Da parte di Zavarise, ad ogni modo, non solo critiche ma anche un suggerimento: «Va velocizzata la posa delle telecamere di videosorveglianza collegate nei totem informativi installati in città e nei quartieri e delle altre telecamere a disposizione della polizia locale inserite in un progetto di convenzione con Confesercenti, da me deliberata nella scorsa giunta in qualità di assessore al Commercio».

La Lega, come detto, non è l'unica forza politica presente in Comune a Verona a battere il chiodo sul tema della sicurezza cittadina. Anche Verona Domani e Fratelli d’Italia hanno infatti preso posizione attraverso loro esponenti: «A poche settimane dalla mia domanda d’attualità in cui chiedevo a quali azioni stesse lavorando la giunta per affrontare il problema sicurezza dilagante in città e a cui l’assessora rispose più che sul cosa volessero fare, sul cosa non intendessero fare, ci sembra chiaro che il fenomeno si stia confermando pericolosamente in escalation. Ormai stiamo assistendo ad aggressioni quotidiane e l’ennesimo episodio di violenza è sfociato in una rapina ai danni di un quindicenne al Chievo», ha dichiarato Paolo Rossi di Verona Domani.

A queste parole hanno fatto eco quelle di Alberto Padovani della Quarta circoscrizione: «Il fenomeno è di diversa natura, ma le risse e le rapine sono rese inquietanti anche per la loro frequenza, la stessa sera infatti, due pattuglie della polizia di Stato sono intervenute in via Golosine dove si è consumata l’ennesima rissa». Il capogruppo della lista civica Verona Domani, Paolo Rossi, ha poi concluso: «Il fenomeno delle baby gang, così come la violenza dilagante in città non possono essere affrontati meramente mediante la ricerca della formazione e della cultura, bensì come da noi proposto in Consiglio comunale, tornando a ripristinare i presidi fissi nelle zone notoriamente mal frequentate e chiedendo maggiori controlli nei quartieri e nel centro storico».  

Chiamata, come appena visto, esplicitamente in causa più volte, l'assessora alla Sicurezza del Comune di Verona Stefania Zivelonghi ha fatto sapere di star affrontando il tema in sinergia con l’assessorato alle Politiche giovanili, anticipando quest'oggi alcune linee di azione che saranno contenute nel "Piano", al momento in elaborazione, volto ad affrontare in particolare il tema della delinquenza minorile. Un problema che, si legge in una nota del Comune di Verona, richiederebbe una «chiamata corale alla città, per coinvolgere tutti i soggetti interessati ad un fenomeno che va arginato affrontandolo su molto fronti e che non si risolve con un'unica azione». La nota di Palazzo Barbieri, infatti, sottolinea che i «recenti episodi di violenza sul territorio che hanno visto coinvolti giovani spesso minorenni sono materia di serio studio da parte dell'amministrazione impegnata a dare delle risposte concrete alla città», specificando ancora che «per farlo non si può non tenere conto anche delle famiglie».

Entrando più nel dettaglio dell'analisi della questione, l’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi spiega: «Dall’analisi dei report emerge che il fenomeno sia fluido e non riconducibile a fattispecie univoche. Elemento comune pare il disagio che la pandemia ha sicuramente aumentato. Ma anche il vuoto o l'inadeguatezza dei ruoli, a cominciare dalla famiglia. La nostra sfida è quella di intercettare e rivolgerci anzitutto a quelle meno sensibili alla questione e che non partecipano ai percorsi proposti dalle diverse agenzie educative presenti sul territorio. La parola d’ordine è fare rete, - ribadisce l'ass. Stefania Zivelonghi - tra le mamme dei ragazzi in età a rischio così come tra tutte le realtà che a vario titolo hanno a che fare con il mondo giovanile e dei minori, dalle parrocchie all’associazionismo. Come amministrazione stiamo lavorando ad un piano che sarà messo a punto nelle prossime settimane. La volontà è quella di dare una risposta corale alla città, che è chiamata a interrogarsi sulla questione».

Un primo esempio di questo spirito d'iniziativa corale per affrontare il problema è la stessa assessora alla Sicurezza che lo fornisce: «Rileviamo forte la necessità di spazi da dedicare ai giovani, - spiega Zivelonghi - insieme all’assessore alle Politiche giovanili Buffolo stiamo individuando le disponibilità del Comune, ma la ricerca è aperta anche a luoghi di associazioni, enti, parrocchie e privati cittadini. Fondamentale sarà anche il ruolo delle Circoscrizioni, che vogliamo coinvolgere maggiormente su tutte le questioni del territorio e in particolare su alcune tematiche che riguardano i diversi modelli di vita. Quella che quindi ci apprestiamo a percorrere è una strada nuova per metodologia di intervento e partecipazione, - evidenzia l'ass. Stefania Zivelonghi - che andrà in parallelo con l’azione quotidiana e costante della polizia locale e delle forze dell’ordine, potenziata nelle ultime settimane. Stiamo anche monitorando ciò che accade nelle altre città, il recente report sulla sicurezza pubblicato dal Sole 24Ore ci vede al 41esimo posto, un dato tutto sommato positivo rispetto al trend di altri Comuni dove il fenomeno è già più spinto. Intercettarne le dinamiche ci permetterà di prevenirlo», conclude fiduciosa l'assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi.

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