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Sgomberi e polemiche sui migranti. «Inizia la campagna elettorale della destra»

Alcune associazioni e partiti di Verona hanno criticato l'amministrazione comunale: «Invece di predisporre soluzioni, si appresta a chiudere i dormitori pubblici, creando un’emergenza abitativa»

Se ne possono contare almeno sette in due mesi. Sono stati fatti all'Ex Manifattura Tabacchi e in Viale del Lavoro, in Zai e nel cortile del Liceo Montanari, alle ex Officine Cardi e all'ex Tiberghien. Sono gli sgomberi di edifici occupati abusivamente. Sgomberi effettuati recentemente dalle forze dell'ordine a Verona. «Sgomberi a favore di telecamera», li ha definiti il consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune Michele Bertucco, secondo cui questo tipo di azioni «appagano l'ego di certi politici a cui piace mostrarsi forti con i deboli ma non riescono ad affrontare il problema della marginalità, del disagio sociale e dell'emergenza abitativa».

Ed in effetti, alcuni stabili vengono occupati abusivamente, sgomberati e poi di nuovo occupati abusivamente, senza che il problema venga affrontato e risolto a monte. Intanto, però, si accumula credito politico. Di questo sono convinte alcune associazioni e partiti di Verona, che hanno analizzato questi sgomberi insieme alle polemiche ruotate attorno al bando per l'accoglienza di 1.200 migranti emesso dalla Prefettura. Assemblea 17 dicembre, Osservatorio Migranti Verona, Cub Verona, Laboratorio Autogestito Paratodos, Infospazio161, Sportello Sociale per i diritti Verona, Circolo Pink, Pink Refugees e Rifondazione Comunista, sono convinti che dietro agli sgomberi e alle polemiche sui migranti e sugli sgomberi ci sia la «volontà consapevole di voler incutere timori e paure nella cittadinanza veronese al fine di farla sentire più insicura». Una volontà che sarebbe legata al fatto di voler incentrare sulla tematica della sicurezza la prossima campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale di Verona.
«A fronte di un normalissimo bando pubblico indetto dalla Prefettura per la fornitura di posti letto nell’ambito dell’accoglienza regolementata per legge e quindi dovuta ai migranti richiedenti protezione internazionale, il sindaco si è detto "preoccupato per la sicurezza dei cittadini" - hanno scritto le associazioni - Possibile che il sindaco non sapesse che non vi è nessuna "invasione" all'orizzonte, ma che si trattava di un semplice provvedimento amministrativo che si rinnova ogni due anni e che la cifra di 1.200 non si riferisce affatto al numero di migranti che arriverebbero a Verona ma invece alla disponibilità di posti letto richiesti dalla Prefettura di Verona? Possibile che non sappia che, tra l'altro, quel numero è in netto calo rispetto ai 1.900 del bando scorso? A nostro avviso no, non è possibile, anche perché, se così fosse, dovrebbero cambiare mestiere e dedicarsi ad altro. La ragione più plausibile di questo ennesimo scivolone istituzionale, a nostro avviso, va ricercato in una campagna elettorale che evidentemente è stata impostata dalle destre sul solito tema della sicurezza. Instillare paura nella popolazione per poi dichiarare un "noi vi salveremo", puntando il dito sui migranti, e cioè su una fascia di popolazione tra le più fragili e indifese, ci appare meschino ma perfettamente in continuità con un bullismo che caratterizza la destra e che si traduce nell’essere forte con i deboli e debole con i forti. L’operazione elettorale si dipana, nel contempo, attraverso una serie di sgomberi quotidiani eseguiti dalla polizia municipale. Le persone sgomberate non sono certo pericolosi criminali, ma sono i lavoratori agricoli che tanto servono nei campi veronesi, così preziosi rappresentando manodopera sottopagata e sottoposta al rischio di caporalato, ma che, evidentemente, dovrebbero scomparire non appena finite le estenuanti ore di duro lavoro. L’amministrazione veronese, invece di predisporre soluzioni abitative adatte ad ospitarli si appresta a chiudere i dormitori pubblici, creando un’emergenza abitativa, con la conseguente occupazione di stabili pubblici e privata che poi ben si presta proprio alla campagna elettorale incorso, chiudendo così un cerchio ignobile dove il ruolo di "vittime" e "carnefici" possano essere bellamente invertiti agli occhi dell’opinione pubblica. Alla giunta scaligera ricordiamo che il suo compito è quello di risolvere i problemi, e non certo di crearli».

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