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Un'area verde allo scalo ferroviario: "Se ne parli in una commissione ad hoc"

Il gruppo consiliare del PD veronese torna sull'argomento: "Il tema della riconversione dello scalo merci di Porta Nuova è centrale per Verona Sud. Tuttavia quello del nodo della Tav/Tac e delle relative compensazioni è argomento ben più complesso"

Il tema della riconversione a verde dello scalo merci di Porta Nuova è centrale per Verona Sud, e il centrodestra, che in passato l’aveva pesantemente trascurato, fa bene a farlo proprio, ora. Tuttavia quello del nodo di Verona della Tav/Tac e delle relative compensazioni è argomento ben più complesso che implica una visione strategica dello sviluppo della città.

È il gruppo consiliare del PD di Verona, composto da Carla Padovani, Federico Benini, Elisa La Paglia e Stefano Vallani, a tornare sull'argomento chiedendo una commissione consiliare ad hoc. 

Come dice Marco Ponti, consulente Bei (Banca europea degli investimenti) per le opere strategiche, le migliori opere di compensazione per la Tav sono quelle che migliorano l’attrattività del sistema ferroviario. Quindi bene l’ex scalo merci, ma la fermata dell’alta velocità a Verona, accompagnata dalle opportune infrastrutture di collegamento, può rappresentare una leva fondamentale per l’incremento dei passeggeri dell’aeroporto Catullo.

Con una opportuna progettazione, l’arrivo della Tav può inoltre fornire l’impulso che finora è mancato da parte della Regione per una metropolitana di superficie che, sfruttando le stazioni ferroviarie dismesse, crei un collegamento urbano tra i quartieri sud-est e quelli nord-ovest, da San Michele a Parona.

Ci sono poi adeguamenti strutturali forse meno spendibili politicamente ma altrettanto rilevanti per lo sviluppo futuro dei nostri quartieri e la funzionalità della città nel suo complesso. Un esempio è l’adeguamento sei sottopassi di San Massimo e Via Albere, le cui dimensioni sono rimaste quelle di epoca austriaca e che pertanto rappresentano un collo di bottiglia per il traffico odierno senza contare i periodici problemi di allagamento. Con relativamente poca spesa si potrebbero poi chiudere partite storiche come il Parco della Spianà.

Dunque l’amministrazione ha il diritto e il dovere di portare avanti i temi che ha elevato a priorità, ma deve farlo con l’onestà intellettuale e con la condivisione che la complessità delle tematiche in gioco richiedono.

Noi restiamo fermamente convinti che il luogo del confronto debba essere la commissione temporanea sulla Tav-Tac, già proposta alla conferenza dei capigruppo, affinché le proposte siano assolutamente condivise e il raddoppio della linea ferroviaria, con opere di compensazione e quant'altro, possa essere un processo dalla città guidato e non subito.

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