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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Brexit, Uexit e Veronexit tra equivoci e polemiche. Sboarina: «Strumentalizzazioni»

Il sindaco: «Vi dico una volta per tutte che il Comune di Verona non aderisce a nessuna raccolta firme di proposte di legge, né a questa né ad altre di qualsiasi carattere politico»

«I giornali e i giornalisti sono fondamentali per la democrazia. Purtroppo non tutti. Non quelli che non sanno distinguere le notizie dalle strumentalizzazioni politiche e che non sanno distinguere i ruoli». Ad affermarlo è stato il sindaco di Verona Federico Sboarina attraverso la propria pagina ufficiale di Facebook in un breve post a commento di un articolo del quotidiano la Repubblica dal titolo "Dalla Brexit alla Veronexit: il sindaco sovranista Sboarina promuove il referendum per l'uscita di Verona dall'Ue"La vicenda dovrebbe essere già abbastanza nota, essendo divenuta un piccolo caso nazionale ripreso da molti quotidiani, ma cerchiamo di riassumerla brevemente.

La "denuncia" iniziale è partita dai tre consiglieri comunali del Pd a Verona Benini, La Paglia e Vallani, i quali in una nota evidenziavano che «il Comune di Verona ha aderito all'iniziativa sostenuta dal Comitato promotore Libera l'Europa - UEXIT». L'espressione virgolettata è esattamente quella che campeggiava nell'apposita sezione dedicata sul sito ufficiale del Comune di Verona dove viene data, legittimamente e anzi obbligatoriamente, notizia della raccolta firme ai fini della promozione di «proposte di legge popolare o referendum». Tale compito, quello di darne notizia e rendere possibile la raccolta firme, è appunto un dovere per le amministrazioni locali. La formula impiegata «il Comune di Verona ha aderito», tuttavia, è però apparsa quantomeno equivoca.

Indizione di un referendum di indirizzo sul recesso dello Stato dall'Unione Europea PRIMA-2

Prima versione pubblicata sul sito web del Comune di Verona

Ora tale dicitura è stata cambiata e il Segretario Generale del Comune ha specificato che si sarebbe trattato di una formula standard, «la stessa identica usata da anni, che non era mai stata cambiata», la quale non implicherebbe «alcuna adesione ideale né tantomeno politica» ma che per l'occasione, dopo le polemiche iniziali, è stata infine mutata «per evitare ulteriori inutili equivoci». Tali "equivoci", tuttavia, nel frattempo ci sono però stati eccome, basti pensare che non solo su la Repubblica è apparso un articolo come quello citato dal sindaco di Verona, ma anche su un quotidiano che, per storia passata e recente, può essere definito tutto fuorché "di sinistra", vale a dire il Giornale che, già il 30 giugno, ha pubblicato un pezzo dal titolo "Il Comune di Verona chiede l'uscita dall'Unione Europea".

Anche all'interno di quest'ultimo articolo, infatti, si leggono diverse inesattezze, vale a dire che nei confronti dell'iniziativa del Comitato promotore Libera l'Europa - UEXIT ci sarebbe, citiamo letteralmente da il Giornale, «un endorsement delll'amministrazione». Quella dicitura «il Comune di Verona ha aderito», evidentemente ha disorientato in molti, non solo i giornalisiti di la Repubblica. Ciò detto, oggi vanno prese per buone le parole del Segretario del Comune di Verona, riconoscendo però che, forse, la formulazione più adeguata ai fini dell'avviso della pubblicazione online è quella che ora campeggia sul portale istituzionale del Comune, molto più neutra e che svolge il suo compito senza l'utilizzo del verbo «aderire», così incline ad essere frainteso. 

Indizione di un referendum di indirizzo sul recesso dello Stato dall'Unione Europea DOPO

Seconda versione pubblicata sul sito web del Comune di Verona

Cosa c'entra il sindaco di Verona in tutto questo? In realtà poco o nulla formalmente, e qui vi è forse la quota parte di polemica politica un po' gratuita che è però pur comprensibile si sia generata, poiché come ha appunto ricordato il primo cittadino scaligero Sboarina bisognerebbe tenere separati i ruoli e distinguere «quello che fa un segretario generale di un Comune da quello che fa un sindaco». Lo stesso Sboarina, a scanso di "equivoci", ha quindi ribadito la sua posizione politica in merito: «Vi dico una volta per tutte che il Comune di Verona non aderisce a nessuna raccolta firme di proposte di legge, né a questa né ad altre di qualsiasi carattere politico. Nel suo ruolo istituzionale svolge solo l’obbligo di legge di dare la possibilità ai cittadini che vogliono di firmare. Questa è la democrazia, tutto il resto sono strumentalizzazioni e parole a vanvera».

Post Facebook sindaco Sboarina Uexit 1 luglio 2020

Post Facebook sindaco Sboarina Uexit - 1 luglio 2020

In favore di completezza, inoltre, andrebbe ricordato l'Art. 2 della proposta di legge «sul recesso dello Stato dall'Unione Europea» avanzata dal Comitato Libera l'Europa - Uexit, dove viene esplicitato il contenuto del quesito referendario che si vorrebbe sottoporre ai cittadini alle prossime elezioni amministrative: «Ritenete voi che, conformemente alle proprie norme costituzionali, lo Stato debba recedere dall'Unione Europea, ai sensi dell’art. 50 del Trattato dell’Unione Europea?». È proprio alla luce di questo stesso quesito che, tanto titoli come quelli degli articoli de la Repubblica ("Dalla Brexit alla Veronexit: il sindaco sovranista Sboarina promuove il referendum per l'uscita di Verona dall'Ue")il Giornale ( "Il Comune di Verona chiede l'uscita dall'Unione Europea"), ma anche, va riconosciuto, la stessa originaria dicitura scelta inizialmente sul portale web di palazzo Barbieri («Il Comune di Verona ha aderito»), appaiono nella migliore delle ipotesi, tutti insieme a loro volta, un piccolo grande equivoco.

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