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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Politica Avesa / Via Camposanto

Sboarina annuncia il ponte sul progno di Avesa. PD: «A venti giorni dal voto non è credibile»

Giovedì i tecnici si sono recati sugli argini del torrente per portare avanti la fase di progettazione, ma il gruppo in Seconda Circoscrizione del Partito Democratico sottolinea: «Lo chiediamo da prima della costruzione degli argini che hanno portato la chiusura»

Già in precedenza sarebbe stato tra le priorità dell'Amministrazione, ma la tragedia del ponte Morandi (con la conseguente decisione di intensificare le verifiche sulla staticità di tutte le infrastrutture cittadine) e la pandemia di Covid-19 ne avrebbero posticipato la realizzazione. A riferirlo è il Comune di Verona, annunciando che nella mattinata di giovedì i tecnici erano al lavoro su entrambi i lati del torrente di Avesa, per concludere la progettazione della strada che dovrà collegare via Camposanto e via della Consortia: un ponte transitabile lungo 10 metri che permetterà di attraversare il progno agilmente, senza dover circumnavigare i quartieri, andando incontro alle esigenze di residenti e lavoratori della zona. 

Sul posto erano presenti anche il sindaco Federico Sboarina e l'assessore alle Strade Marco Padovani, per visionare l’ipotesi di progettazione più accreditata, una strada percorribile in entrambi i sensi con un passaggio pedonale laterale. L'intervento, del valore di 300 mila euro, sarebbe stato già inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche e dovrebbe venire realizzato nel giro di un anno. 

Da Palazzo Barbieri spiegano che, in seguito all'alluvione del settembre 2018, il transito tra una sponda e l’altra del torrente era divenuto inagibile. Il Comune dunque si sarebbe mosso per ripristinarlo, ma sarebbe arrivato l'intervento del Genio Civile, e quindi della Regione Veneto, in quanto la priorità in quel momento sarebbe stata quella di evitare il rischio idrogeologico e le esondazioni in caso di piena del progno: le piogge infatti riempirebbero in fretta il letto del corso, soprattutto visti i fenomeni temporaleschi di forte intensità degli ultimi anni. La Regione Veneto avrebbe quindi deciso di ripristinare gli argini con massi ciclopici, creando un fossato di 2,5 metri di altezza. 
La tragedia avvenuta il 14 agosto 2018 a Genova, con il crollo del ponte Morandi, ha poi alzato l’allarme nazionale sulla staticità dei cavalcavia. Così l'Amministrazione comunale, mentre finanziava e verificava la tenuta dei ponti cittadini, aveva anche interpellato il Comfoter di Supporto e il Genio Pontieri di Piacenza, per creare una struttura temporanea prefabbricata, ma gli investimenti sarebbero poi stati destinati sulle strutture da rinforzare, per eliminare ogni rischio per gli utenti della strada: 3 milioni per Ponte Nuovo, 2 milioni e 100 per il cavalcavia di viale Piave, 200 mila euro per canale Camuzzoni. A questa è seguita poi l'urgenza, nel mezzo della pandemia, l’urgenza di adeguare tutte le scuole per consentire ai bambini di ritornare in classe in tutta sicurezza.

«La progettazione è avviata – ha detto il sindaco -. Le criticità degli ultimi anni hanno bloccato questa infrastruttura necessaria al quartiere, ma è già inserita nel Piano triennale delle Opere pubbliche. In questi anni le emergenze si sono susseguite con estrema rapidità. Prima la tragedia del ponte Morandi che ci ha portati a investire milioni di risorse per monitorare e verificare la staticità dei cavalcavia cittadini e poi per la messa in sicurezza delle scuole resa necessaria dal Covid e dai protocolli che abbiamo attivato per la ripresa delle attività. Oggi tutta questa fase emergenziale straordinaria è finita, possiamo riprendere anche con la progettazione, procedere con il finanziamento e, l’anno prossimo, eseguire i lavori. Ricordo che la priorità si è spostata su ponte Nuovo, dove è in corso un grande cantiere, perché la struttura è risultata effettivamente a rischio crollo, ovviamente questo ha comportato una revisione delle priorità».

«I nostri tecnici stanno effettuando tutte le misurazioni per concludere lo studio di fattibilità – ha aggiunto l’assessore alle Strade -. Nel frattempo procederemo con il finanziamento dell’opera e la progettazione definitiva ed esecutiva. Si tratta di un’infrastruttura necessaria ai cittadini che risiedono e lavorano ad Avesa, dopo tutte le emergenze degli ultimi anni, siamo pronti a realizzarla».

Il "tempismo" dell'annuncio con le elezioni amministrative del 12 giugno alle porte, fa però storcere il naso al "parlamentino" locale: «L’opera è davvero indispensabile, ma gli avesani meritano rispetto. La promessa a venti giorni dal voto di Sboarina non è credibile». A sostenerlo è la sezione del Partito Democratico della Seconda Circoscrizione, guidata dalla presidente Elisa Dalle Pezze, che prosegue: «Il Pd lo chiede da prima della costruzione degli argini che hanno portato la chiusura. Sboarina non ha mai dato seguito alle richieste». 
Il PD infatti sostiene che l'opera sarebbe richiesta da oramai dieci anni: «I cittadini di Avesa in due assemblee durante l’Amministrazione Tosi 2007/2012 avevano portato avanti una raccolta firme, di cui si era fatto portavoce un Commissario in Circoscrizione del Partito Democratico, residente ad Avesa. Il Partito Democratico inoltre in Circoscrizione ha presentato richiesta di inserire l’opera nel Bilancio Comunale 2019/2020/2021 e un documento a novembre 2021, indicando dove si potevano reperire i soldi necessari grazie al BIM Adige come per il ponte in Borgo Milano». Insistono poi i dem: «Dopo il nubifragio del 2018, nei Bilanci comunali dell’Amministrazione Sboarina 2019/2020/2021/2022 non sono mai stati inseriti i fondi per la progettazione e realizzazione del ponte, nonostante esplicite richieste della Circoscrizione che ha fatto più volte presente le problematiche di viabilità ed inquinamento che si sono create. Durante l’Amministrazione Tosi 2007/2017, le richieste degli abitanti di Avesa e le firme furono consegnate al Presidente di allora, Bozza, perché era già evidente la pericolosità del guado di via Camposanto. Dal 2012 al 2017 Tosi non trovò mai le risorse per realizzare l’intervento».
Il Partito Democratico della Seconda Circoscrizione conclude poi annunciando un nuovo incontro in piazza per illustrare l'opera e indicando in Tommasi l'uomo giusto per tramutare il progetto in realtà: «L’unico candidato credibile per la realizzazione del ponte sul progno di Avesa è Damiano Tommasi, perché i candidati del Pd che lo sostengono, da sempre lo chiedono e domenica scorsa in Piazza ad Avesa abbiamo illustrato la fattibilità della proposta. Torneremo in Piazza anche domenica 22 maggio. Agli avesani non serve propaganda a pochi giorni dal voto, ma amministratori seri pronti ad ascoltare i loro bisogni»

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