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Sboarina dice no agli «accordi di palazzo», niente apparentamento con Tosi. Ballottaggio thriller a Verona

«Noi il contratto abbiamo deciso di firmarlo direttamente coi veronesi, e non all’interno dei palazzi per mezzo di un apparentamento tecnico che non sarebbe stato apprezzato dai cittadini», ha detto il sindaco uscente Sboarina

Si complica ulteriormente la partita del ballottaggio a Verona, soprattutto tra le fila del centrodestra. Il sindaco uscente Federico Sboarina, esponente di Fratelli d'Italia sostenuto ufficialmente anche dalla Lega ed altre liste civiche, durante l'annunciata conferenza stampa di piazza San Zeno ha detto «no agli accordi di palazzo». Sboarina in sostanza rifiuta, con garbo, l'offerta di apparentamento ufficiale con Forza Italia dopo l'ingresso di Flavio Tosi nel partito di Silvio Berlusconi.

Tosi insiste: «Per votare Sboarina serve apparentamento ufficiale». Su Tommasi: «Brava persona, ma senza esperienza»

Il sindaco uscente Federico Sboarina ha detto: «Il cuore della maggioranza dei veronesi batte già unito nel centrodestra a prescindere dai tecnicismi e dallo spostamento di uno o più simboli da una parte all’altra della scheda elettorale. Ringraziamo Tosi e Forza Italia per l’apertura ufficiale all’apparentamento, così come il presidente Silvio Berlusconi che nelle scorse settimane aveva già dichiarato che il suo partito al ballottaggio avrebbe appoggiato chi nell’alveo del centrodestra avrebbe preso più voti, ma la nostra è una scelta di coerenza, senz’altro coraggiosa, però rispettosa dell’elettorato, e per noi quest’aspetto viene prima di ogni altra cosa».

conferenza stampa Federico Sboarina piazza San Zeno Verona-2

Tosi entra in Forza Italia ed è disponibile ad un apparentamento con Sboarina

Giusto poche ore fa, ospite a Un giorno da pecora, Flavio Tosi aveva confermato la necessità di un «apparentamento ufficiale» per sostenere al ballottaggio Sboarina, spiegando che un conto sono «i rapporti personali», diciamo non idillaici tra i due per essere eufemistici, un altro discorso è invece l'«amministrazione della città». Al contrario, Federico Sboarina da piazza San Zeno ha poi aggiunto: «Siamo contenti dell’appoggio di Forza Italia, che riunisce il centrodestra in unica casa. Noi il contratto abbiamo deciso di firmarlo direttamente coi veronesi, e non all’interno dei palazzi per mezzo di un apparentamento tecnico che non sarebbe stato apprezzato dai cittadini e avrebbe regalato alla sinistra, per una stranezza della legge, un maggior numero di consiglieri comunali. Auspichiamo un grande incontro pubblico di tutta la famiglia di centrodestra in grado di garantire sin d’ora un percorso amministrativo comune e trasparente nell’interesse della città, perché i veronesi di centrodestra condividono per natura la stessa visione del lavoro, della famiglia, della sicurezza, del sociale, dello sviluppo della città, della difesa delle nostre tradizioni. Per queste ragioni - ha quindi ribadito Federico Sboarina - riteniamo che anziché un apparentamento tecnico al ribasso sia più importante impegnarci per un grande accordo programmatico che definisca insieme la miglior squadra possibile al servizio di Verona».

Insomma, niente apparentamento tecnico tra Forza Italia, dunque Flavio Tosi, e Fratelli d'Italia, dunque Federico Sboarina candidato sindaco, e nemmeno quindi con la Lega, dunque Roberto Mantovanelli candidato vicesindaco. Resta però da capire se l'alternativa proposta da Sboarina, certo un po' più "fumosa" rispetto ad un apparentamento tecnico, ovvero la ricerca di «un grande accordo programmatico» che riunisca tutti, compresa Forza Italia, piaccia o meno al neotesserato del partito di Berlusconi, vale a dire appunto Flavio Tosi con il suo 24%. Sboarina, ad ogni modo detta così la sua linea politica: «Saranno i nostri valori e progetti ad accendere l’entusiasmo della nostra gente, di nuovo unita, e a portarla in massa il 26 giugno a riaffermare l’identità e l’orgoglio del centrodestra di Verona che non può permettersi di rimpiombare ai tempi bui di Paolo Zanotto, tra il 2002 e il 2007, unica e drammatica amministrazione di centrosinistra». 

Sboarina, in sintesi, dice "no" ai giochi di palazzo con Tosi, dice "no grazie" a Forza Italia in merito ad un «apparentamento tecnico» e ribadisce che la partita del ballottaggio a Verona sarà esclusivamente una sfida tra la destra e la sinistra, ovvero tra lui e Damiano Tommasi: «Ora è una scelta di campo: competenza e concretezza contro improvvisazione e ideologie. - ha spiega il sindaco uscente Federico Sboarina - Ora si decide il futuro della città dei prossimi 40 anni: proseguire con le grandi opere e continuare a creare lavoro e benessere in piena sintonia e collaborazione col buongoverno regionale di Luca Zaia, o fermare bruscamente la crescita di Verona condannandola all’isolamento e alle vuote battaglie di una sinistra lontana anni luce dalle vere esigenze dei veronesi». Così parlò Sboarina, che con buona evidenza si rivolge meno a Flavio Tosi in persona che non agli elettori tosiani. Resta da vedere se questi ultimi lo ascolteranno. 

conferenza stampa Federico Sboarina piazza San Zeno Verona 16 giugno 2022-2

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