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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Il sindaco Sboarina e il consigliere Bacciga contestati per il 25 Aprile

L'associazione Figli della Shoah ha definito Sboarina: «Un sindaco che gioca a nascondino e si limita al "minimo sindacale" senza rendere omaggio a nessun eroe caduto per mano dei nazi-fascisti»

Un sindaco che «gioca a nascondino e si limita al "minimo sindacale" senza rendere omaggio a nessun eroe caduto per mano dei nazi-fascisti». Così è stato definito Federico Sboarina dall'associazione Figli della Shoah, in questo 25 Aprile che è Festa della Liberazione ma che è stato anche giorno di contestazione non solo di Figli della Shoah ma anche di altre associazioni veronesi antifasciste. 

Lascio le strumentalizzazioni inutili ad altri - ha replicato il sindaco Sboarina - Sarebbe questa la democrazia e il rispetto per le ricorrenze istituzionali? L'unico esercizio che si nota è quello delle parole usate come una clava sul 25 Aprile, mentre da più parti oggi è stato sottolineato che deve essere la festa di tutti. Oggi ho mantenuto gli impegni istituzionali delle celebrazioni, in una settimana in cui ho annullato gli appuntamenti per questioni familiari. Inoltre, per tutta la giornata, un rappresentante del Comune è presente ovunque, così come un mio rappresentante è andato alla manifestazione per un veronese illustre come Giorgio Gioco. La pacificazione nazionale non deve essere solo uno slogan, deve essere un impegno di tutti, ma evidentemente a qualcuno non interessa.

Nel suo discorso alla cerimonia commemorativa in Gran Guardia, Sboarina ha chiesto il superamento delle contrapposizioni ideologiche. Contrapposizioni che però restano molto forti anche all'interno del consiglio comunale di Verona, soprattutto dopo l'iniziativa del consigliere di maggioranza Andrea Bacciga. Con una mozione, Bacciga ha chiesto di variare l'utilizzo del contributo economico che il Comune eroga per il 25 Aprile «non a manifestazioni esclusive della sinistra ma a convegni storici che analizzino nel modo più imparziale e oggettivo possibile la guerra civile avvenuta prima del 25 aprile 1945», come si legge nel testo della mozione.

L'iniziativa del consigliere Bacciga ha scatenato la reazione del collega di Sinistra e Verona in Comune Michele Bertucco: «Il 25 Aprile non è la "festa della sinistra", ma dell'Italia intera - ha commentato Bertucco - La Repubblica nata dalla Resistenza è stata tanto democratica da consegnare a tutti libertà di parola, persino a Bacciga le cui provocazioni sono palesemente strumentali. Evidentemente ha bisogno di un po' di visibilità per far contenti i suoi quattro elettori. Purtroppo, se dipendesse da loro, ad oggi non ci sarebbe nessun consiglio comunale ma un podestà. Questa semplice verità, senza contare la memoria delle atrocità delle leggi razziali e delle deportazioni verso i campi di sterminio, sfuggono anche ai silenti consiglieri di maggioranza che finora non hanno alzato un dito contro le provocazioni di Bacciga sulla Resistenza».
Sostegno all'iniziativa di Bacciga è stato invece manifestato da Forza Nuova Verona.

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