Sboarina sui primi 100 giorni di Tommasi: «A Verona è notte fonda»
L'ex sindaco sul suo successore: «Non c'è traccia del rinnovamento promesso e nemmeno delle linee di azione che si precorreranno. Anzi, su partite importanti si gioca a nascondino»
La Lega aveva tirato un «bilancio sconsolante» dei primi cento giorno di amministrazione Tommasi. E altrettanto duro è il commento dell'ex sindaco Federico Sboarina e dell'ex assessore Marco Padovani.
Sono passati poco più di tre mesi dall'elezione di Damiano Tommasi come sindaco di Verona. «E se il buongiorno si vede dal mattino, a Verona è notte fonda. La nuova amministrazione gioca a nascondino», ha commentato Sboarina, ex primo cittadino e sconfitto al ballottaggio proprio da Tommasi.
Sboarina è consapevole che nessuno ha la bacchetta magica e che in cento giorni non si possono risolvere tutti i problemi. «Ma è normale impostare concretamente le soluzioni e avviare la propria idea di città - ha spiegato - Non c'è traccia del rinnovamento che era stato promesso e nemmeno delle linee di azione che si precorreranno. Anzi, su partite importanti si gioca a nascondino, accomodandosi dietro ai provvedimenti regionali o nazionali, senza muovere un dito». L'esempio usato dal consigliere di opposizione è quello del blocco ai diesel Euro 4. «Ci si nasconde dietro alle decisioni di altri senza provare a portare a casa qualcosa di migliorativo e trionfa l’inerzia nell’impostare la propria visione della città - ha dichiarato Sboarina - E non vedo l’ora di vedere lo studio di fattibilità per la passerella di Ponte Nuovo, quella che mesi fa Traguardi ha descritto come banale metodo per risolvere il problema durante il cantiere».
Per Sboarina, ancora non si sarebbe capito che Verona abbia in mente Tommasi e quali siano le novità e le diversità rispetto al passato. «Non si vede nessuna strategia sulle aziende partecipate: tre mesi di vuoto nel cda di Autobrennero, nessun direttore generale per la fiera, a Veronamercato è tutto fermo, e nuove poltrone in Amia al posto dell'amministratore unico - ha concluso l'ex sindaco - Sulla sicurezza la ricetta è il buonismo e la "corresponsabilità" dei cittadini. Sul Central Park si stanno perdendo i mesi sul dilemma del sottopassaggio. E alle famiglie in difficoltà sono stati distribuiti i fondi regionali. Dove sono le scelte di Tommasi che mostrano il cambiamento? Al momento per loro l'urgenza è stata l'adesione alla rete Ready».
E agli attacchi dell'ex sindaco si aggiungono quelli dell'ex assessore Marco Padovani: «I lavori stradali che sono in corso sono quelli finanziati da noi, mentre non c’è traccia di stanziamenti per la manutenzione della prossima primavera - ha dichiarato - Le circoscrizioni sono preoccupate perché non hanno risorse straordinarie per l’inverno. Stessa modalità per la sicurezza. La mappa dei punti sensibili della città esiste già, non serve farne altre. Si deve solo intervenire, altrimenti le mille riunioni sono solo aria fritta. I cittadini vogliono controlli, azioni concrete e operatività, tutto il resto è fumo negli occhi, che serve a distrarre ma non a invertire la rotta».
Nessuna replica diretta è giunta dal Comune di Verona, ma l'amministrazione ha assicurato che risponderà con fatti e iniziative.