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San Giovanni Lupatoto, consiglieri contro Vantini: "La sua politica è fatta di slogan"

Dopo essersi dimessi in massa e aver fatto decadere l'amministrazione, i 9 consiglieri hanno spiegato durante un incontro le loro motivazioni: "Lo scopo è stato evitare il peggio"

Dopo Federico Vantini, sabato 11 luglio hanno parlato i consiglieri che hanno decretato la fine della sua amministrazione a San Giovanni Lupatototo, con le loro dimissioni di massa. Il gruppo ha organizzato un incontro pubblico nella sala civica del comune lupatotino, ora retto dal commissario prefettizio Alessandro Tortorella. All'evento erano presenti solo Attilio Gastaldello, Federico Meneghini, Giuseppe Stoppato, Remo Taioli e Diego Todeschini, mentre non hanno partecipato Corrado Franceschini, Andrea Nuvoloni, Gianmario Piccoli e Fabrizio Zerman. Nonostante l'azione congiunta, i vari consiglieri provenienti da schiere politiche diverse hanno annunciato che non si coalizzeranno alle prossime elezioni comunali.

Come riporta L'Arena, il primo a parlare è stato Giuseppe Stoppato della Lista Tosi: "Se c'è una responsabilità politica di queste dimissioni va cercata nell'operato dell'ex sindaco Federico Vantini che, oltre a non mantenere le promesse fatte, non ha saputo tenere unita la sua maggioranza. Serviva concretezza e invece è stata una amministrazione comunale fatta di slogan e di dichiarazioni di intenti. Non ci siamo uniti per mandare a casa Vantini ma per garantire il bene del paese ed evitare il peggio. La conseguenza del nostro gesto non sarà il blocco dei lavori programmati, che potranno essere completati dal commissario prefettizio, ma solo lo stop di alcune scelte strategiche come la variante al Pat o qualche grande opera".

Sempre su L'Arena, sono riportate le parole di Diego Todeschini di Forza Democratica: "Noi traditori? Crea amarezza sentire questa accusa quando è quasi un anno che abbiamo preso le distanze da questa maggioranza. La nostra è stata una scelta ponderata. È il metodo Vantini che prima ha denunciato molte criticità e poi è fallito. Soprattutto la mancanza di condivisione e la conduzione verticistica sulle scelte importanti, a cominciare dall'azzeramento delle giunta, sono state le pecche maggiori. L'ex sindaco non è riuscito a dare uno sbocco positivo alle molte potenzialità della sua maggioranza".

Pareri molto simili sono stati lasciati dagli altri ormai ex consiglieri che hanno partecipato all'incontro. Ora che ognuno ha detto la sua, il commissario prefettizio potrà continuare il suo operato fino alla primavera del 2016.

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