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Salvini a Verona attacca tutti, anche Tosi. "Ha cambiato diciotto poltrone"

Tappa al Teatro Stimate per il leader della Lega Nord che oltre a criticare le proposte degli avversari in campagna elettorale ha messo nel mirino anche l'ex sindaco di Verona

O vinciamo il 4 marzo o non vinciamo più.

Matteo Salvini ieri sera, 2 febbraio, ha fatto tappa a Verona al Teatro Stimate in questo suo viaggio per l'Italia e le televisioni per sostenere la campagna elettorale del suo partito, la Lega Nord. E le sue prime parole, dopo aver ringraziato i presenti, sono state subito categoriche, per spingere tutti i militanti a convincere gli indecisi ad andare a votare per la Lega Nord. "Se vincesse qualcun'altro le elezioni - ha detto Salvini - regalerebbero cittadinanza e diritto di voto agli immigrati e così noi saremo profughi in casa nostra".

Ribadito dunque il no allo ius soli, Salvini ha ricordato quello che vorrebbe fare in caso di vittoria alle elezioni politiche, dalla cancellazione delle legge Fornero, alle tasse con l'aliquota unica al 15%, ma prima ancora ha parlato di sicurezza. "La mia priorità è una legge di due righe: la legittima difesa è sempre e comunque legittima difesa", ha detto Salvini.

Tanti gli avversari bersagliati dalle critiche di Salvini: Renzi, Boschi, Boldrini... Ma anche un alleato è stato attaccato dal leader del Carroccio. Flavio Tosi, candidato di Noi con L'Italia all'interno della coalizione del centrodestra, è stato attaccato da Salvini.

Ha cambiato diciotto partiti e diciotto poltrone, è stato un po' con Renzi, un po' contro Renzi - dice Salvini di Tosi - È all'opposizione in Regione, è all’opposizione in Comune a Verona, poi ha deciso che si sentiva di centrodestra.

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