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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Sboarina e Tosi possono fare squadra? Salvini ottimista: «Firmerei subito l'accordo»

Sono stati avversari per cinque anni. Una rivalità resa ancora più accesa dalla campagna elettorale. Ora Tosi entra in Forza Italia e chiede di riunire il centrodestra. La Lega è d'accordo, prudenza invece in Fratelli d'Italia

È stato ufficializzato ieri, 15 giugno, a Roma il passaggio di Flavio Tosi in Forza Italia. E, al momento, questo cambiamento è la novità politica più importante a Verona. Segna infatti un prima e un dopo. Fino al giorno delle elezioni, Tosi è stato il candidato sindaco più direttamente critico nei confronti del sindaco uscente Federico Sboarina. Cinque anni di governo Sboarina avevano reso Verona «una città insicura, sporca, degradata, buia, senza grandi eventi e caratterizzata da un turismo solamente mordi e fuggi». Queste erano state le testuali parole di Tosi. Passate le elezioni, escluso dal ballottaggio, Flavio Tosi ha pagato subito il suo debito di riconoscenza con Forza Italia, definito «partito fondatore e perno del centrodestra, di cui è l’anima liberale, pragmatica, garantista, riformista e con capacità di governo» e diverso dagli altri partiti della coalizione «dichiaratamente populisti e sovranisti» anche se ciò «non significa che non siano amici o alleati». Ed ecco allora l'offerta messa sul piatto: un apparentamento. Una mano tesa verso chi fino a ieri era un avversario da battere e che da oggi è un potenziale compagno di squadra contro il candidato sindaco di centrosinistra Damiano Tommasi.

Ma Tosi e Sboarina riusciranno davvero a fare squadra? Adesso tutto ruota attorno a questo dilemma. Un dilemma più complicato di quello che sembra. E forse la conferenza stampa prima convocata per questa mattina e poi annullata da Sboarina potrebbe testimoniare che la pace all'interno della coalizione del centrodestra non è stata ancora firmata.
Matteo Salvini la firmerebbe subito. «A Verona spero ci sia accordo di tutto il centrodestra, quindi Sboarina con Tosi. L'accordo con Flavio Tosi lo farei domani mattina», ha dichiarato il leader della Lega durante la registrazione del programma di Rai 1 Porta a porta che andrà in onda stasera. Ma Salvini non ha vissuto a Verona in questi ultimi cinque anni e non ha vissuto tutti quei passaggi che hanno segnato una discontinuità tra le scelte tosiane e quelle di Sboarina. Tosi voleva riqualificare l'Arsenale con un project financing e Sboarina l'ha bloccato. Ed ha bloccato anche l'insediamento di Ikea alla Marangona ed altri progetti urbanistici. Insomma, per cinque anni Tosi è stato seriamente all'opposizione. E durante tutto il suo mandato, Sboarina è stato più in polemica con l'opposizione tosiana che con quella di centro sinistra.

Ed infatti, a livello locale, la coalizione del sindaco uscente si guarda bene dal commentare l'offerta di alleanza partita da Tosi. I leghisti veronesi hanno atteso il loro leader, che oggi ha inviato il suo segnale. Mentre nella sezione veronese di Fratelli d'Italia sono tutti prudenti. Tutti, tranne uno. Daniele Polato, su Facebook, ha scritto queste parole: «Essenza, finalità, mezzi non giustificano mai la perdita della propria moralità e dignità». Una frase che potrebbe essere intesa come un consiglio rivolto a Sboarina. Un consiglio a non allearsi con Tosi.

Sboarina, però, è in svantaggio. E i voti di Tosi farebbero comodo. «Forza Italia a Verona vale il 24%», ha detto il coordinatore nazionale Antonio Tajani, travasando tutti i voti che la coalizione tosiana a preso il 12 giugno. Anche se, in realtà, in quella coalizione c'è chi è pronto ad uscire. Sono i renziani di Italia Viva, che non avevano una loro lista, ma che stasera si riuniranno e decideranno se sostenere Tommasi oppure no. È comunque certo che Italia Viva non sosterrà Sboarina.

Infine, dall'altra parte della barricata non giungono commenti. La coalizione Rete! ha organizzato un tour per i quartieri della città che durerà per tutto il ballottaggio. «Damiano Tommasi continuerà ad incontrare la gente, come fa da mesi, per ascoltarla, per confrontarsi sui progetti per il futuro», hanno scritto i sostenitori dell'ex calciatore, il quale questa mattina è partito da un gazebo nel mercato di Santa Lucia.
Una voce, però, si è alzata per commentare la notizia del giorno di ieri. Ed è quella di Giorgio Pasetto, il quale grida all'inciucio. «Chi ha votato Tosi pensando ad una scelta moderata, ora si accorge di avere solo aiutato Sboarina - ha commentato Pasetto - E la cosa più grave è che tutto questo segue decisioni già prese delle segreterie nazionali di partito. Tosi ha subito ricevuto la telefonata di Berlusconi che gli ha ordinato di sostenere il sindaco uscente, senza se e senza ma. E naturalmente ha ubbidito. Una colossale presa in giro verso chi si era illuso dell'esistenza di un progetto centrista, alternativo. A Verona esiste una sola destra: quella comandata da Fratelli d'Italia che ha divorato la Lega, qualla dei filoputiniani, quella del vergognoso Congresso della Famiglia, quella fasciostoide e intollerante. Dalla nostra parte, invece, c'è un candidato, Damiano Tommasi, nel quale quasi mezza Verona ha riposto fiducia, con un programma lontano dagli affarismi, fatto per far diventare finalmente la nostra città europea, moderna e solidale».

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