Tempus fugit, dicevano i latini. Il tempo scorre e si porta via tutto, anche il consiglio comunale di Verona. La data fissata dell'11 giugno per le prossime elezioni amministrative ha imposto le date di scadenza dell'attuale legislatura cittadina, l'ultima dell'era Tosi. E l'ultimo giorno utile per convocare un consiglio comunale è domani, 26 aprile. Oltre quella data, ci si potrà occupare solamente dell'ordinaria amministrazione e di atti oggettivamente improrogabili. Non si possono più prendere scelte politiche insomma, perché ormai il mandato amministrativo è terminato. Le prossime scelte politiche dovranno essere prese dagli organismi che saranno eletti a giugno.

Ma allora perché non sfruttare l'ultimo giorno utile per prendere decisioni importanti per l'attuale amministrazione, come la variante urbanistica 23 al piano degli interventi? Perché l'ordine del giorno dei consigli comunali è deciso dalla conferenza dei capigruppo in consiglio comunale e in questa conferenza la maggioranza non ha più una maggioranza. In consiglio comunale la maggioranza è garantita dalla presenza del sindaco Tosi, che però non ha voce in capitolo nella conferenza dei capigruppo. Morale della favola, si è creato uno stallo e il 26 aprile non si terrà nessun consiglio comunale.

"Cala il sipario su una delle amministrazioni meno produttive e allo stesso tempo più dannose della storia della città - ha commentato il consigliere comunale e candidato sindaco Michele Bertucco - Deludente, inconcludente, incapace di affrontare i temi e di confrontarsi con cittadini e minoranze, nella sua scaletta politica non sono mai entrati i problemi della città, sempre sacrificati a favore delle idee balzane del sindaco e dei suoi amici. Un'amministrazione che le elezioni di giugno toglieranno sicuramente di mezzo".