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Politica Garda / Via Gardesana

Rocca Vecchia di Garda, rischio idrogeologico declassato. Chiesta una verifica

A richiederla al Ministero dell'ambiente è stato il deputato Diego Zardini, su segnalazione della consigliera comunale di Garda Lorenza Ragnolini

Su segnalazione della consigliera comunale di Garda Lorenza Ragnolini, il deputato del PD Diego Zardini ha depositato un'interrogazione per richiedere una verifica sul declassamento di rischio idrogeologico della Rocca Vecchia.

La Rocca è un monolite roccioso accertato essere instabile in caso di terremoto o eventi atmosferici avversi e che si protende verso la riva del lago, in alcuni casi, sporgendo per un altezza di circa 50 metri sull'arteria Gardesana Orientale e sulla spiaggia. La sua criticità era già stata rilevata dall'Autorità di Bacino del Po nel 2001 e al promontorio roccioso era stato attribuito il grado di rischio più elevato, con divieto assoluto di edificazione.

"I Comuni sono tenuti ad effettuare una verifica della compatibilità idraulica e idrogeologica degli strumenti urbanistici vigenti con le condizioni di dissesto presenti o potenziali - sottolinea la consigliera Ragnolini - Tuttavia in un’area ai piedi della Rocca, l'amministrazione comunale nel 2007 ha adottato, in variante urbanistica, un Programma Integrato di Riqualificazione Urbanistica ed Ambientale (PIRUEA) di durata quinquennale, al fine di consentire al proprietario la realizzazione del 30% della cubatura esistente. Il progetto in questione, nel 2005 ha avuto il benestare della Regione Veneto che ha accolto la richiesta avanzata dal Comune di declassare l'area interessata, condizionandola all'onere di monitoraggio annuale al fine di provare la ridotta o inesistente pericolosità della zona”.

Nel 2009, nel corso dei lavori di scavo per la costruzione degli immobili concessi nel 2007, si è verificato il distacco e il rotolamento di un enorme masso dalla sommità della Rocca, a seguito del quale è stata ordinata l’evacuazione degli abitanti e chiuso il passaggio sulla Gardesana e l’accesso pedonale lungo la spiaggia per diverso tempo. "Alla riapertura della strada, il proprietario ha chiesto di poter riprendere i lavori e il Comune ha poi concesso due proroghe senza considerare la situazione di maggior pericolosità e rischio venutasi a creare per effetto dell'autorizzazione ai lavori - prosegue Ragnolini - Le recenti indagini della Procura hanno indotto l'amministrazione comunale ad attivarsi nell'adottare il corretto iter procedurale necessario per aggiornare l’atlante dei rischi idraulici ed idrogeologici. Da qui la necessità di mettere, prima, in sicurezza la Rocca per poi poter argomentare che il rischio, per effetto di dette opere, sarebbe stato mitigato".

Zardini, membro della Commissione Ambiente, ha ritenuto doveroso presentare al Ministero dell'ambiente un'interrogazione al fine di tutelare l’incolumità pubblica e ridurre la vulnerabilità territoriale in aree ad elevato rischio idrogeologico. "Chiediamo al Ministero se ritiene opportuno far accertare dagli enti competenti se siano stati previsti o realizzati interventi di edificazione in difformità a quanto previsto dagli strumenti di pianificazione di bacino e se nei casi di richiesta di declassamento del grado di rischio, eliminando il vincolo di inedificabilità assoluta, si possano ritenere sufficienti le opere di mitigazione e di messa in sicurezza previste per ridurre la vulnerabilità territoriale".

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