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Linea ferroviaria Verona-Rovigo, PD: "La Regione medita di chiuderla"

Lo denunciano i parlamentari veneti del PD Diego Crivellari, Giulia Narduolo e Diego Zardini. In una risposta ad un'interrogazione riportata dai deputati, la giunta veneta parla di una "riflessione sul servizio"

Una possibile chiusura delle linee ferroviarie Rovigo-Chioggia e Verona-Rovigo. Questa potrebbe essere la risposta della Regione Veneto e a denunciarlo sono stati i parlamentari veneti del PD Diego Crivellari, Giulia Narduolo e Diego Zardini.

Una novità che quasi sorprende, dato che i problemi della Verona-Rovigo non sono pochi, ma sembrava che l'ente regionale avesse cominciato ad affrontarli a partire dagli adeguamenti approvati e i lavori a Cerea per eliminare i passaggi a livello. Eppure, in una risposta ad un'interrogazione riportata dai deputati, la giunta veneta parla di una "riflessione sul servizio" dovuta alla scarsa frequentazione della linea ferroviaria. Ma l'espressione "riflessione sul servizio" non è così chiara e potrebbe celare anche l'ipotesi di una soppressione delle linee ferroviarie.

La Regione dimostra tutta la propria incapacità non solo di risolvere, ma anche solo di affrontare i problemi dei pendolari - hanno dichiarato Crivellari, Narduolo e Zardini - Il metodo classico di uccidere una linea ferroviaria ha un ciclo ben preciso e purtroppo collaudato: consiste nel peggiorare progressivamente le condizioni di servizio così da disincentivare l'utenza e successivamente utilizzare come pretesto la scarsa affluenza di viaggiatori per giustificare la soppressione del servizio. Invece di migliorare l'efficienza, procedere a investimenti sul ferro e sulla mobilità integrata, la tentazione è di spostare ulteriori quote di traffico sulla mobilità privata, congestionando le strade e aumentando le emissioni di Co2.

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