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La pandemia non ha fermato il consiglio comunale. Il resoconto 2020

Le delibere approvate sono diminuite, dalle 64 del 2019 alle 52 di quest'anno, prodotte però in 31 sedute rispetto alle 46 del 2019

Restauro e rifunzionalizzazione di Palazzo Bocca Trezza, alienazione totale della quota azionaria del Comune in A4 Holding. E, ancora, variazioni di bilancio per interventi di aiuto urgenti alle nuove emergenze sociali generate dalla pandemia, acquisto del complesso immobiliare Case Azzolini di proprietà dell'Inps e conferma dell'operazione di fusione delle società Aim-Agsm. Sono queste alcune delle principali delibere approvate dal consiglio comunale di Verona in un 2020 di straordinaria gestione.

Per la prima volta nella storia del Comune di Verona, a causa della situazione pandemica, a partire dallo scorso marzo, tutte le sedute di commissioni e consiglio sono state effettuate esclusivamente in modalità di videoconferenza. Dopo alcune settimane di sospensione a causa del lockdown, avvenuto fra i mesi di febbraio e marzo, l'attività è tornata a svolgersi regolarmente in modalità streaming, garantendo standard di produttività in linea con gli scorsi anni. Un lavoro che ha portato all'approvazione di molti progetti importanti per la città e, soprattutto, alla rimodulazione del bilancio del Comune, con il riconoscimento di finanziamenti urgenti in aiuto a cittadini e categorie economiche in difficoltà.

Dal resoconto delle attività di quest'anno, illustrato dal presidente del consiglio comunale Ciro Maschio, si evidenzia che, rispetto al 2019, l'operatività dell’aula, sospesa temporaneamente durante il lockdown, è lievemente diminuita. Le delibere approvate, infatti, passano dalle 64 del 2019 alle 52 di quest’anno, prodotte però in 31 sedute rispetto alle 46 del 2019. Quasi dimezzati, in particolare per sgravare l’attività degli uffici e velocizzare l’operatività dell’aula nell’approvazione del bilancio di quest’anno, gli emendamenti presentati dai consiglieri, passati dai 2.535 nel 2019 ai 1.483 del 2020.

Fra le novità di quest’anno, la formazione, dallo scorso fine aprile, della commissione di emergenza per il coronavirus. Avviata su richiesta di tutti gli schieramenti politici presenti in aula, la commissione è preposta alla valutazione e programmazione, in accordo con l'amministrazione, di tutti gli interventi in favore di cittadini e di realtà economico-imprenditoriali oggi in stato di necessità a causa della pandemia.
Le sette commissioni consiliari permanenti e le quattro temporanee si sono riunite complessivamente 261 volte. La conferenza dei capigruppo ha convocato i propri membri 47 volte e la presenza media dei consiglieri nelle sedute, grazie alle dirette streaming, è stata del 95% (92% nel 2019).

«Un anno particolare, denso di criticità sociali ed economiche - ha detto il presidente Maschio - verso cui abbiamo saputo indirizzare interventi immediati e, soprattutto, una comune volontà politica di aiuto in risposta alle tante e nuove necessità di una comunità veronese in difficoltà a causa della pandemia. Un lavoro che, escluse alcune settimane necessarie per il riassestamento delle attività in formato digitale, non si è mai fermato. L'obiettivo è sempre stato di garantire un'operatività politica capace di dare risposte celeri ad una città duramente colpita da uno stato di forte crisi sociale. Infatti, nonostante le limitazioni e qualche iniziale intoppo tecnico, il consiglio comunale di Verona, fra i primi in Italia ad operare in videoconferenza, ha continuato a lavorare, approvando molte importanti delibere, in favore della città, tra cui la storica fusione delle società Aim-Agsm. L'augurio è che si possa tornare presto tutti ad una normalità, capace di garantire il riavvio di un tessuto economico-sociale oggi gravemente penalizzato, dal contesto pandemico e dalle tante limitazioni ad esso collegate».

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