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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Caso Report. Tosi se la prende col magistrato, il PD: "Dia delle spiegazioni"

Il sindaco parla di un errore della magistratura ma Michele Bertucco incalza e chiede "spiegazioni in merito alla natura dei rapporti con taluni personaggi border line"

L'archiviazione delle querele contro il giornalista Sigfrido Ranucci e l'imputazione coatta per calunnia che verrà formulata contro il sindaco nei prossimi giorni, ha fatto esplodere nuovamente la polemica nel Comune di Verona. 
Tosi, a margine di una riunione della Giunta comunale che si è tenuta mercoledì, ha espresso tutto il proprio dissenso per la vicenda, affermando che  "le persone sbagliano, e anche i magistrati possono sbagliare". In particolar modo il primo cittadino ricorda che "questo magistrato aveva già sbagliato clamorosamente quando condannò Fabio Venturi per un reato che non aveva commesso, come poi accertò la Corte d’Appello", come riporta TgVerona. 

Questo però non basta a Tosi per mettersi al riparo dagli attacchi che giungono dall'opposizione. È il capogruppo comunale del PD, Michele Bertucco, a chiedere spiegazioni sulla vicenda: 

Forse il sindaco non lo sa, ma i gufi, come lui ama chiamare con espressione non proprio originale chiunque osi impicciarsi degli affari pubblici da lui gestiti, oltre ad essere dotati di ottima vista hanno pure buona memoria e sono estremamente curiosi. E, dissolta la cortina fumogena delle querele preventive sul caso Report, ritornano a chiedere spiegazioni in merito alla natura dei rapporti con taluni personaggi border line, talvolta finiti nel mirino delle varie direzioni antimafia, a cui il sindaco stesso od esponenti della sua amministrazione si sono accompagnati in determinate circostanze. Circostanze che, come risulta dagli approfondimenti della magistratura scaturiti proprio dalla querele intentate, sono risultate vere. Finora, infatti, Tosi si è sempre limitato a parlare di fango o letame, senza mai spiegare veramente, ma gettandone parecchio addosso a chiunque gli chiedesse conto. Non ritiene dunque il sindaco essere di una certa rilevanza, quanto meno sotto il profilo dell'inopportunità politica, il fatto che personaggi border line abbiano partecipato in prima fila ai festeggiamenti della vittoria elettorale sua e della sua lista nel 2012? Non ritiene meritevole di attenzione e di approfondimento il fatto che alcuni di questi personaggi abbiano successivamente fatto pressioni più o meno pesanti (che il magistrato nell'atto di archiviazione delle querele dice essere documentate) su funzionari pubblici o assessori per accedere ad appalti o assegnazioni pubbliche? Qual è la natura dei rapporti con l'imprenditore Raffaele Vrenna definito border line dal capo della Dda di Catanzaro e recentemente destinatario di una nuova richiesta di misura cautelare da parte del tribunale di Crotone? Non crede che vada chiarito se questi personaggi abbiano effettivamente finanziato la campagna elettorale sua o dei suoi candidati? E non ritiene utile, in nome della trasparenza, rendere finalmente pubblica la lista dei finanziatori della sua campagna elettorale per le comunali del 2012?

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