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Renzi e Tosi, ritorno di fiamma? L'ex sindaco: «Pronto per la nascita di una moderna DC»

«Se si aggregasse quel mondo che ripudia il sovranismo salviniano da un lato e l'estremismo grillino dall'altro, - spiega Flavio Tosi - non potrei che essere interessato al progetto»

Quello tra Matteo Renzi e l'ex sindaco di Verona è un rapporto politico da sempre presente, seppur mai veramente ufficializzato, o per meglio dire sfociato in una qualche forma di "alleanza". Vi fu l'esperienza della campagna per il referendum costituzionale con tanto di puntata nel salotto di Bruno Vespa che vide Tosi e Renzi insieme difendere appassionatamente il "sì". Una serata per molti politici locali veronesi del Partito democratico decisamente difficile da digerire al tempo, oggi forse un po' meno, chissà. Sta di fatto che, oggi, Tosi e Renzi sono due nomi che tornano ad essere accostati.

Lo fa innanzitutto lo stesso leader di "Fare!" Flavio Tosi che in diverse interviste a quotidiani nazionali come Il Foglio, si è in questi giorni a più rirpese prodigato nel ridisegnare gli scenari della politica italiana del futuro. Lo schema? È semplice, dire addio ai concetti di "sinistra" e "destra" per puntare all'affermazione del "centro", o per dirla ancor più esplicitamente, alla rinascita di una «moderna Democrazia Cristiana», così come lo stesso Tosi la definisce dicendosi «pronto a parlarne se si aprisse una stagione nuova».

In mezzo c'è l'altro grande tema del rapporto di Renzi con Silvio Berlusconi, o meglio con Forza Italia. Tosi su questo pare non avere dubbi: «È solo una questione di tempi, - spiega l'ex sindaco di Verona - ma il percorso è segnato: Matteo Renzi e Mara Carfagna sono destinati a ritrovarsi uno accanto all'altra per ricostruire il mondo di chi crede nei valori liberali. I due sono destinati ad andare d'accordo, per una condivisione di valori più che di interessi. Su economia, giustizia, fisco, difesa dei principi liberali la pensano allo stesso modo. Nel tempo è inevitabile che le strade di Forza Italia e Italia Viva s'incrocino».

In effetti "Forza Italia" e "Italia Viva" già si assomigliano abbastanza nei nomi, la crasi, non forse quella politica ma quella linguistica almeno è già bella che pronta: "Forza Italia Viva". Con la Nazionale del ct Roberto Mancini che viaggia a gonfie vele, parrebbe proprio un destino già scritto, e lo stesso Flavio Tosi pare esserne il più grande tifoso al momento: «Dialogo da tempo con Forza Italia, qui in Veneto e non solo. - argomenta Tosi - In Forza Italia alcuni dicono che Matteo Renzi è di sinistra? Lo dicono ma non ci credono nemmeno loro, sanno benissimo che è stato Renzi a realizzare, almeno in parte, quella rivoluzione liberale che aveva promesso Berlusconi».

Ad oggi però Matteo Renzi è ufficialmente al governo con il suo ex partito di riferimento, il Pd, oltre che con il Movimento 5 Stelle, formazione politica tra le più indigeste al Cavaliere ed al suo entourage, oltre che allo stesso ex sindaco di Verona Flavio Tosi. Alcune cose dovrebbero dunque cambiare, anzitutto il governo attuale, con nuove elezioni: «È chiaro che se si aggregasse quel mondo che ripudia il sovranismo salviniano da un lato e l'estremismo grillino dall'altro, - spiega in sintesi Flavio Tosi - non potrei che essere interessato al progetto. Renzi ha capito che da solo non può farcela, sa che non può fare il leader autoritario ma deve semmai svolgere il ruolo di federatore». Un ruolo, quello del "federatore", che per il momento pare proprio Flavio Tosi essersi incaricato di svolgere, tra quelle due "Italia" divise, forse, soltanto dalla differenza grammaticale che esiste tra il berlusconiano "forza" e il "viva" renziano. 

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