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Regionali, scoppia la guerra per le candidature

Nel Pdl Giorgetti contro Bazzoni ed il Pd spaccato tra Fasoli e Bonfante

Senza esclusione di colpi. La guerra dentro il centrodestra, a due mesi dal voto regionale di fine marzo, rischia davvero di lasciare parecchi sconfitti sul campo di battaglia. E per mettere in piedi le liste dei candidati si dovrà lavorare con il contagocce, in pieno stile prima Repubblica. A cominciare dal Pdl, dove la partita si gioca tra gli uscenti Massimo Giorgetti e Raffaele Bazzoni e il sindaco di Garda Davide Bendinelli.

La ricandidatura di Giorgetti, ex An e coordinatore pidiellino in guerra con la Destra sociale di Massimo Mariotti, pare scontata, come quella di Bazzoni, al quale l’attuale assessore regionale all’Ambiente Giancarlo Conta potrebbe fare spazio, portandogli non solo il suo pacchetto di voti ma anche quello di Tiziano Zigiotto, altro galaniano di ferro. Ma tra i bazzoniani spunta anche il nome di Niko Cordioli, attuale presidente Ater, sulla sua candidatura si dovrebbe decidere nei prossimi giorni. Bendinelli è sostenuto dal sottosegretario e coordinatore provinciale del Pdl Aldo Brancher, oltre che da molti sindaci della provincia e dal presidente del Consiglio comunale di Villafranca, oltre che ex sindaco del paese, Maurizio Facincani.

Resta tutta da giocare anche la corsa per i posti del “listino” bloccato di Luca Zaia. Sono 12 quelli sicuri, 11 tolto il candidato presidente, per ora divisi quasi alla pari: cinque alla Lega, cinque al Pdl, e due calati dall’alto direttamente da palazzo Chigi. L’unico candidato veronese che dovrebbe confluire nel “listino” è l’attuale vice presidente della Provincia Luca Coletto.

Ma non è solo il centrodestra a dover lavorare con il bilancino. Nell’Idv anche uno come Gustavo Franchetto, che sembrava sicuro, rischia di rimetterci il posto in lista, mentre il Pd veronese si divide tra Franco Bonfante, consigliere uscente, e Roberto Fasoli. Il primo è forte di un grande sostegno sul territorio, che intende sviluppare ulteriormente attraverso una serie di incontri direttamente nei paesi. Il secondo, invece, conta di mettere a frutto gli anni trascorsi alla guida della Cgil portando con sé il voto delle fabbriche e per questo sembra aver chiesto aiuto all’attuale segretario veronese del sindacato Carla Pellagatta.

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