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Referendum autonomia Veneto, Tosi: "14 milioni di euro per esprimere un'opinione"

L'ex primo cittadino veronese Flavio Tosi voterà "Sì" al referendum consultivo del 22 ottobre, ma non lesina critiche a Zaia: "Non bisogna raccontare bugie ai veneti, il giorno dopo non avremo né soldi in più né maggiori competenze"

"Vuoi che alla Regione del Veneto siano attribuite ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia?". È questo il quesito del referendum consultivo che si terrà domenica 22 ottobre. Sulla questione è intervenuto l'ex Sindaco di Verona Flavio Tosi, il quale ha fatto sapere più volte che voterà "Sì", volendo tuttavia precisare alcune cose, a cominciare dal fatto che si tratta appunto di un referendum "consultivo", vale a dire finalizzato esclusivamente a "conoscere il parere popolare in merito ad una particolare questione politica".

Detto in soldoni ciò significa che il giorno dopo la consultazione, anche in caso di vittoria (molto probabile) del "Sì", in Veneto (così come in Lombardia) non cambierà assolutamente alcunché. "Domenica 22 ottobre si terrà il referendum consultivo, e ripeto, consultivo, tant'è che non c'è nemmeno il quorum - spiega Flavio Tosi - per l'autonoma del Veneto. L'effetto quale sarà? Perché non bisogna dire le bugie ai veneti. Si dirà a Roma, giustamente perché bisogna votare Sì, che il Veneto vuole più autonomia".

Fin qui tutto bene, poi però Tosi passa alle cose serie: "Avremo più soldi in Veneto? - si chiede l'ex primo cittadino - No, avremo più competenze? No, avremo lo Statuto speciale? No. È un referendum consultivo, con un costo di 14 milioni di euro, dove i cittadini veneti esprimono un'opinione che viene comunicata allo Stato centrale".

Ciò che avverrà dopo il 22 ottobre sarà con ogni probabilità l'aprirsi di una trattativa tra le due regioni coinvolte nei rispettivi referendum e lo Stato, una trattativa lunga e per nulla scontata anche in caso di vittoria del "Sì". Ma soprattutto una trattativa che è già sin da ora possibile intavolare, essendo regolata dall'Articolo 116 della Costituzione italiana, in base al quale ulteriori forme d'autonomia possono essere concesse alle regioni che le richiedano attraverso una legge dello Stato che deve però essere "approvata dalle Camere a maggioranza assoluta dei componenti". Non proprio una passeggiata insomma.

Ecco dunque spiegata la lettura "politicizzante" che Flavio Tosi fornisce dell'operazione "referendum consultivo" voluto dalla Giunta Zaia: "Di sicuro il referendum un effetto ce l'avrà, quello di essere la campagna elettorale di Zaia e della Lega per le prossime elezioni politiche, perché non casualmente Zaia, dopo sette anni di governo della Regione, fa adesso questo referendum a ridosso delle elezioni politiche".

Infine la nota di chiusura alquanto polemica da parte del leader di Fare!: "La Regione che predica l'autonomia, ma non la pratica né sulla Sanità né sui territori, speriamo che almeno per una volta s'impegni davvero a portare a casa un po' di autonomia dopo l'esito, scontato, perché sarà il Sì a vincere sicuramente, di questo referendum consultivo".

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