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Recupero di Villa Pullè al Chievo: «Dopo cinque anni resta un pugno di annunci»

È l'opposizione a prendere di mira l'Amministrazione sulla riqualificazione della struttura e del parco situati nel quartiere di Verona. «Le rovine sono ancora lì e la promessa casa di riposo è inserita in Variante 29 senza alcuna prospettiva o tempistica certa di realizzazione»

«Su Villa Pullé l’amministrazione Sboarina si appresta a concludere il mandato così come lo aveva cominciato: con un pugno di annunci in mano». Il capogruppo in consiglio Comunale a Verona per il Partito Democratico, Federico Benini, torna sulla questione del recupero della struttura e del parco situati al Chievo insieme al capogruppo in Terza Circoscrizione del PD Sergio Carollo, al segretario del Terzo Circolo Pd di Verona “Enzo Biagi” Riccardo Olivieri e al commissario per l'Urbanistica in Terza Circoscrizione Luigi Lazzarelli.
«Le rovine sono ancora lì - prosegue la nota - e la promessa casa di riposo è inserita in Variante 29 senza alcuna prospettiva o tempistica certa di realizzazione. Nel frattempo si è persa per strada anche la riqualificazione della mobilità sostenibile: il 16 gennaio 2020 l’amministrazione giurava che il completamento della ciclabile del Sole avrebbe trainato il recupero dell’immenso compendio immobiliare e verde ma durante l’anno proprio il tratto di ciclabile passante da Villa Pullé venne stralciato perché “troppo complicato”».

La nota poi conclude dicendo: «Il quartiere del Chievo attende certezze, non altre chiacchiere. Ricordiamo che da 11 anni il Comune ha in bilancio lo stanziamento da 350 mila per la riqualificazione degli 80 mila metri quadrati del parco di Villa Pullè. L’avevano annunciato nel 2009 gli assessori della prima giunta Tosi Paolo Tosato assieme ai colleghi Daniele Polato e Federico Sboarina. Dicono nulla questi nomi?». 

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