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Politica San Zeno / Corso Castelvecchio

Quadri di Castelvecchio. D'Arienzo interroga Renzi sul rientro delle opere

Il deputato del Pd ha presentato "un’interrogazione al Premier affinché emergano tutti i dettagli di una vicenda che si è protratta oltremodo". Valdegamberi intanto chiede un comportamento più deciso da parte del Governo

"Nonostante la mostra organizzata e, nei fatti, subita da Verona e dall’Italia, nonostante la concessione della cittadinanza onoraria al premier ucraino e le relazioni instaurate dal sindaco, i quadri recuperati dopo il furto al Museo di Castelvecchio a due mesi dal ritrovamento sono ancora lì. Il fatto, inusuale, ha reso necessario addirittura l’intervento del Governo – che ritengo giusto e pienamente condivisibile - con un apposito colloquio con il premier ucraino". Così si è espresso il deputato Pd Vincenzo D'Arienzo sulla nota vicenda delle opere rubate a Verona nel novembre 2015.

Penso che la Repubblica Italiana in un caso simile avrebbe già provveduto a restituire l’oggetto di un furto compiuto in un altro Paese e, quindi, mi interrogo sui perché questo non sia ancora avvenuto. Accolgo con gioia l’ennesimo annuncio dell’Amministrazione comunale – speriamo sia l’ultimo - che i quadri dovrebbero essere restituiti entro la fine di questo mese con una cerimonia organizzata allo scopo e ho presentato un’interrogazione al Presidente Renzi affinché emergano tutti i dettagli di una vicenda che si è protratta oltremodo. Quattro semplici domande che ci aiuteranno a capire i contorni di questo rapporto finora sfavorevole per Verona: 

  1. le ragioni per le quali, dopo l’esposizione in mostra, i quadri in questione detenuti senza titolo non sono stati ancora restituiti;
  2. se il Governo ha eventualmente condiviso il percorso che ha portato il sindaco di Verona a proporre al Consiglio Comunale di Verona la concessione della cittadinanza onoraria al premier ucraino;
  3. se vi sono e quali sono le eventuali condizioni che l’Ucraina ha posto per la restituzione di ciò che non è suo;
  4. cosa intende fare il Governo Italiano se si verificasse il mancato rispetto degli impegni presi dall’Ucraina di cui si legge dalla stampa.

Sono quattro domande che Verona si pone da tempo.

Queste le parole del Democratico, ma sulla vicenda è intervenuto anche il consigliere regionale della Lista Zaia Stefano Valdegamberi. 

L'economia veneta sta pagando con oltre un miliardo di euro i danni per le sanzioni alla Russia volute dall'Ucraina, supportata dagli Usa e dall’UE, e il premier ucraino tergiversa nel consegnare la refurtiva?
Il governo italiano faccia tesoro del suo comportamento sui tavoli internazionali!
Invece che la cittadinanza onoraria dovremo presentare il conto che le nostre aziende stanno ingiustamente pagando a colpa di un dittatore che nega il diritto di autodeterminazione alla Crimea espresso con il voto di un parlamento locale democraticamente eletto e rafforzato con un referendum con il 92 % degli abitanti della Crimea a favore dell'indipendenza.
Finiamola a farci prendere in giro con le mortificanti e inopportune adulazioni da parte del sindaco Tosi che umiliano la dignità di Verona e dei veronesi.

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