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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Ptcp, si riparte da zero piano Mosele bocciato

Diego Zardini (Pd): Non si riducano i vincoli di tutela del territorio

Il Ptcp proposto dall’amministrazione Mosele va bene, ma è da rifare. Fondamentalmente questo è quanto emerso dall’incontro, avvenuto questa mattina in Loggia di Frà Giocondo, tra la giunta Miozzi ed i rappresentanti dei 98 comuni scaligeri in merito alla revisione del documento redatto dai precedenti inquilini della Provincia.

Si sono sprecati i complimenti e i ringraziamenti ad Elio Mosele e al lavoro svolto per redigere il Ptcp, documento che adesso, nel nome della collaborazione coi sindaci, verrà probabilmente profondamente cambiato. Il presidente della Provincia Giovanni Miozzi lo ha fatto capire chiaramente dicendo che “il lavoro svolto fino ad oggi è in uno stato avanzato, ma c’è ancora da fare molto”.

Al via quindi ad una nuova redazione che prende come linea guida, come ha detto l’assessore alla Programmazione e pianificazione territoriale Samuele Campedelli, una citazione di Seneca: “Il futuro migliore è quello che si crea, non quello che si subisce”. Una frase scelta non a caso, che vuole essere un’esortazione per i sindaci veronesi a partecipare alla revisione del vecchio (o alla redazione del nuovo?) Ptcp.

In ogni caso la ripresa dei lavori prevede una fase iniziale nella quale le amministrazioni locali sono le protagoniste del progetto attraverso una serie di incontri sul territorio. Scettica sul “new deal” intrapreso sul Piano Territoriale è l’opposizione. Diego Zardini, consigliere provinciale del Pd nonché principale avversario di Miozzi alla poltrona della Provincia, ha espresso non poche perplessità sulle modifiche che potrebbero gravare sul progetto di Ptcp redatto dall’amministrazione Mosele.

La proposta della precedente Giunta era sensata – ha detto Zardini – perché conteneva dei vincoli di tutela del territorio che non si limitavano all’oggi, ma erano pensati per limitare possibili problematiche future creando non poche criticità”. Zardini ha concluso affermando che “come opposizione questo clima di concertazione e condivisione non può che farci piacere, ma staremo comunque allerta e ci faremo sentire se non verrà redatto un modello di sviluppo del territorio credibile e non fine a se stesso”.

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