Provincia, pesi e contrappesi

Mentre il neo presidente Giovanni Miozzi si è insediato ufficialmente ai Palazzi Scaligeri, appare ancora lontana la definizione della nuova giunta provinciale. L’incontro che si è svolto ieri tra i vertici scaligeri della Lega Nord e del Pdl, infatti, è stato definito interlocutorio da parte degli stessi partecipanti e sembra difficile che la rosa degli assessori possa venire individuata in maniera definitiva prima della fine della settimana. Non paiono, invece, esserci più dubbi sui rapporti di forza all’interno della nuova giunta, che conterà ben 7 assessori della Lega contro i 5 del Pdl. Tra quest’ultimi 3 saranno ex forzisti e 2 saranno scelti fra gli ex componenti di An. Il Pdl punta, però, a ottenere un parziale riequilibrio della situazione attraverso la nomina del presidente del consiglio provinciale. “Si tratterà di un 7 a 6 - spiega il vicecoordinatore del Pdl per il comune di Verona Giancarlo Conta - perchè oltre ai 5 assessori noi esprimeremo anche il nome del presidente del consiglio”. E il designato sarà con ogni probabilità il vicepresidente uscente della provincia Antonio Pastorello che - come ha ammesso lo stesso Conta - rappresenta “l’unico nome in lizza al momento”. Sul tavolo di confronto tra Lega e Pdl rimane ancora aperta la questione della nomina del nuovo vicesindaco di Verona, ma ciò non starebbe influenzando le trattative sulla composizione della giunta provinciale. “Nell’incontro di ieri - spiega ancora il vicecoordinatore  Conta - non si è minimamente parlato del nuovo vicesindaco, perchè si tratta di una vecchia questione che riguarda solo l’ex Forza Italia e non la nuova dirigenza del Pdl”. E la partita per la nomina del vicesindaco di Verona vedrebbe, quindi, relegati al ruolo di spettatori sia la Lega Nord che i pidiellini provenienti da An.