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Prospettive nere per la Giunta regionale

Ora si ridiscute l'esecutivo di Zaia ma gi si pensa allo strappo di Fini

Dense nubi scure si addensano sul centro-destra in Regione. E non è solo perché il neo-governatore Luca Zaia è costretto a rivedere la composizione della giunta che aveva annunciato a tempo di record sabato scorso. Un cambio di programma - già si parlava di martedì prossimo come del giorno in cui ci sarebbe stata la prima riunione dell’esecutivo - dovuto al fatto che il partito dello stesso Zaia, la Lega, vuole per se l’assessorato all’agricoltura che era già stato attribuito al veronese Massimo Giorgetti. Una richiesta conseguente al via libera alla nomina dell’ex-presidente regionale Giancarlo Galan a ministro delle Politiche agricole.

E’ proprio dalla componente del Pdl di cui fa parte Giorgetti, quella proveniente da Alleanza Nazionale, che si attendono novità che potrebbero rimettere in ballo tutti gli equilibri della coalizione, anche quelli in discussione in queste ore. Lo strappo che Gianfranco Fini sta realizzando a livello nazionale non potrà infatti non avere ripercussioni in Veneto. A tutti i livelli. Certo Massimo Giorgetti - il quale è peraltro da sempre in sintonia assoluta con il fratello Alberto, sottosegretario e coordinatore regionale Pdl – per il momento evita di prendere posizione. “Bisogna vedere che progetto politico intende proporre Fini per poter fare delle valutazioni”, spiega. Anche se poi non nasconde “che se davvero ci fosse la rottura si scatenerebbe una situazione dagli esiti imprevedibili”.

Mentre le segreterie regionali di Pdl e Lega stanno trattando sulla nuova ripartizione delle deleghe regionali (il che si sta traducendo in una ridiscussione complessiva di quanto era già stato stabilito, anche se a quanto pare non ci saranno cambiamenti nei nomi degli assessori) ci sarebbe insomma chi già si sta preparando ad aprire il fronte del futuro. E, visto che i mal di pancia non mancano, non è difficile ipotizzare che si arrivi a formare un gruppo autonomo, c’è chi ipotizza che addirittura potrebbe comprendere almeno cinque o sei consiglieri, che si riterrebbe libero di andare a trattare con Zaia prima di decidere se continuare a sostenere la maggioranza. Le nubi dense, insomma, potrebbero anche preludere ad un temporale.

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