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Politica Villafranca di Verona / Via Ospedale Marcello Magalini

Personale carente e periodo delle ferie in arrivo, pediatria del Magalini in affanno

PD, comitati, sindacati e associazioni denunciano: «Possibile chiusura del pronto soccorso pediatrico». Ma per Girardi è inesatto parlare di chiusura di un servizio

Poco personale, largo utilizzo dei medici a gettone (i cosiddetti gettonisti) e l'arrivo del periodo delle ferie estive. L'ospedale Magalini di Villafranca è in affanno e da giugno questo affanno potrebbe aggravarsi. Tanto che sindacati e Partito Democratico temono la chiusura di un servizio, il pronto soccorso pediatrico. Servizio che, però, in senso tecnico non esiste al Magalini, come spiegato dal direttore generale dell'Ulss 9 Scaligera Pietro Girardi.

Incertezza e apprensione, questi sono i sentimenti espressi da PD, comitati, sindacati e associazioni nel Villafranchese, dove l'ospedale Magalini è un punto di riferimento sanitario che non può essere depotenziato. La consigliera regionale dem Anna Maria Bigon ha evidenziato che il numero dei medici nella pediatria dell'ospedale di Villafranca è più che dimezzato dal periodo pre-Covid e si chiede come possano tre pediatri coprire tutti i turni insieme al primario. «Come opposizioni chiediamo che il presidente della Regione Luca Zaia non fugga dalle proprie responsabilità ma ci metta la faccia - ha aggiunto Bigon - Rompa il silenzio, dica come stanno le cose e aiuti a trovare delle soluzioni. La chiusura del pronto soccorso pediatrico è una eventualità da scongiurare perché significherebbe la fine del Magalini così come lo conosciamo. L’ospedale è già fortemente debilitato a causa dell’emorragia di medici in altre specialità, tra cui neurologia e pneumologia. La chiusura della pediatria sarebbe la Caporetto della sanità scaligera, la prova provata che il sistema non è in grado di rialzarsi dall’impatto de Covid; che non è in grado di provvedere al ricambio generazionale del personale, e che ha perso ormai totalmente la fiducia del personale medico e infermieristico che quando può migra verso il privato dove viene retribuito meglio e trova condizioni di lavoro sono migliori».
Per Matteo Melotti ed Elisabetta Zanolli, consiglieri comunali di Villafranca, «l'ospedale Magalini è importante perché deve fornire prevenzione e cura non solo a Villafranca, ma a tutto il sud-ovest veronese. L'ipotesi di chiusura del pronto soccorso pediatrico ci preoccupa pertanto fortemente, perché le nostre famiglie hanno bisogno di un presidio a tutela dei nostri bambini».
Gabriele Raise di Usb Veneto ha ribadito la preoccupazione per il pronto soccorso pediatrico. E Simone Mazza di Fp Cgil Verona ha aggiunto: «È imminente un rimodulazione dei posti letto, che dall'1 giugno si tradurrà nella chiusura del pronto soccorso pediatrico e in una drastica riduzione dei posti letto di pediatria. Tutto ciò sembra dovuto alla carenza cronica di pediatri. Attualmente l’organico dei medici pediatri è costituito da tre strutturati, che da soli non riescono sicuramente a coprire il servizio h 24. Da tempo si fa ricorso a pediatri gettonisti profumatamente pagati e qualche turno viene coperto da medici dell’Aoui di Verona. L’attuale assetto non è comunque sufficiente a garantire l’assistenza pediatrica prevista, anche in considerazione del periodo di ferie estive del personale e del prevedibile aumento della domanda che si verificherà con la partenza della stagione turistica».

A queste preoccupazioni, il direttore dell'Ulss 9 Girardi ha risposto con delle precisazioni. Tecnicamente, infatti, il Magalini di Villafranca non ha un vero e proprio pronto soccorso pediatrico. Per tale servizio, servirebbe una squadra ad esso esclusivamente dedicata. E al Magalini non c'è una equipe di medici del pronto soccorso pediatrico, ma c'è la pediatria che all'occorrenza fornisce risposte immediate tramite il "Fast Track", ovvero il percorso dedicato alle urgenze. Quindi, per Girardi, è inesatto parlare di chiusura di un servizio.
E il direttore generale ha anche ricordato che l'azienda sta provando ad assumere nuovo personale, ma i bandi vanno deserti.

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